domenica, Aprile 28, 2024
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Da Manerba a Sirmione, da Desenzano a Polpenazze c’è una carenza che pesa sulle famiglie. Nel basso Garda e in Valle Sabbia le sofferenze maggiori

Pochi pediatri, tanti bambini

Cercansi pediatri, disperatamente. Fino ad alcuni anni fa erano i pediatri che cercavano di accaparrarsi i piccoli pazienti, oggi si sta verificando l’esatto contrario, sono le giovani famiglie che devono tribolare non poco alla ricerca dello specialista a cui affidare i propri figli. La carenza di questa figura professionale sta assumendo dimensioni preoccupanti sul lago di Garda, in Valle Camonica e in Valle Sabbia. In particolare sul Garda, Da Manerba a Sirmione, da Desenzano a Polpenazze, c’è carenza di pediatri e le liste d’attesa per poter aspirare ad un posto che si libera sono estremamente lunghe. E, nel frattempo, a chi può rivolgersi un genitore? Interrogativi ai quali tentiamo di fornire una risposta grazie alla collaborazione del Distretto Asl di Salò, risposte che, comunque, difficilmente soddisferanno i molti genitori alle prese con questo problema di non facile soluzione. Prendendo in esame la zona del basso Garda e Valtenesi, che conta dodici Comuni, al momento prestano servizio otto pediatri. E i bambini assistiti, fino a 14 anni, sono in tutto quasi 7 mila, per la precisione 6.960 tra residenti e domiciliati. Una media di 870 piccoli pazienti a testa. Che non sono pochi, tenendo presente che fare una diagnosi ad un bimbo è cosa ben diversa rispetto ad un adulto. Come spiega il dottor Angelo Benedetti, direttore del Distretto sanitario del Garda, i genitori hanno poi la possibilità di affidare il bambino di età superiore a 6 anni al medico di medicina generale, insomma al medico di famiglia. Una deroga resa possibile da tempo e che permette ad un paziente più piccolo di trovare il tanto sospirato posto dal pediatra. Inutile sottolineare quanto un genitore preferisca però affidare il figlioletto al pediatra. Ma la situazione è quella che è. E c’è chi, purtroppo, sta peggio di noi, come nelle valli e nelle zone periferiche della provincia, come spiega la dottoressa Anna Maria Indelicato, direttore dell’Asl, nell’articolo pubblicato sotto. Complessivamente nei dodici Comuni di cui si parlava sul lago di Garda, riferisce Benedetti, ci sono 9.670 bambini residenti fino ai 14 anni, duemila dei quali si rivolgono ai medici di famiglia, mentre 200, in età fino a 6 anni, dunque in età prescolare, risultano in carico ai medici di famiglia. Quest’ultimo dato è quello che deve far riflettere più di ogni altro. È, infatti, il numero di quei piccoli i cui genitori si sono visti costretti, in perdurante assenza di posti liberi dagli otto pediatri, ad affidarne le cure ai medici di base. Come dire: meglio di niente… Certo a queste famiglie non vengono a mancare le garanzie per i figli. Detto che un mese fa gli otto medici pediatri del basso Garda hanno raggiunto i limiti di assistenza avendo riempito tutte le loro caselle vuote, il distretto Asl non è stato a guardare. Anzi. «Abbiamo avviato la procedura per l’allargamento della graduatoria dei pediatri – assicura Benedetti – e pertanto una nuova figura professionale si aggiungerà a quelle in servizio. Ma, abbiamo voluto anche metterci al coperto da possibili defaillance. Mi spiego: se il pediatra Tizio non dovesse poi accettare la destinazione o l’incarico, ci troveremmo davvero male. E allora, proprio in questi giorni – continua il direttore distrettuale – abbiamo pensato di aprire un ambulatorio pediatrico nel distretto di Desenzano al quale potranno rivolgersi i genitori che desiderino far visitare più approfonditamente il loro bambino. Ovviamente, stiamo parlando di quelli che, per ora, non hanno avuto la possibilità di farsi seguire dal pediatra di famiglia». In conclusione, nessuno resta appiedato, d’accordo. Ma come si modificherà la situazione, quando ad esempio per effetto della forte immigrazione di coppie extracomunitarie, crescerà il numero dei bambini? Senza dimenticare che gli ambulatori divisionali pediatrici negli ospedali scoppiano.

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