Pozzolengo, una giornata intensa per la rassegna di San Giuseppe

Giornata clou per la centesima edizione della Fiera di San Giuseppe di Pozzolengo. Nel programma ci sono la 22ª edizione della «Caminada» e la presentazione della riedizione del volume «Pocelengo» di Germano Caiola, momenti centrali di una rassegna che dal 1903 agli anni ’60 è stata un appuntamento importante per gli agricoltori della zona, essendo una delle prime manifestazioni di primavera. Una fiera da sempre nel segno dell’agricoltura: allora i contadini usavano gli animali per il lavoro nei campi . Ed è per questo che, cinque anni dopo l’istituzione della Fiera, il Comune di Pozzolengo creò anche un mercato mensile del bestiame, che divenne il fiore all’occhiello della fiera di san Giuseppe. Ancora oggi c’è una zona alla periferia di Pozzolengo, verso Peschiera e Ponti, chiamata «mercato». Il progresso e le tecnologie fecero sparire gli animali dai campi; i cavalli rimasero solo per gli spostamenti o per diletto, mentre le mucche vennero utilizzate solo per il latte o per l’ingrasso. Queste trasformazioni fecero scadere la fiera a livello di sagra paesana e solo nel 1980 la biblioteca si impegnò a rinverdire gli allori della rassegna, dando spazio naturalmente ai mezzi meccanici. Si puntò anche a promuovere l’aspetto culturale con iniziative che coinvolgevano le scuole elementari e i vari gruppi con mostre, esposizioni, ecc. Nei primi anni ’90 si rese disponibile anche Palazzo Albertini, che con le sue stanze, l’ampio parco e soprattutto la sua posizione centrale lo rese baricentro ideale. Purtroppo la tromba d’aria del settembre 2000 ha danneggiato l’immobile al punto da renderlo inutilizzabile. Come già l’anno scorso, anche quest’anno il cuore della fiera è allestito all’interno di una tensostruttura. Altra novità per il centenario: a collaborare con l’amministrazione comunale c’è la neonata Pro loco che, costituita alla fine dello scorso anno, ha preparato al meglio questa edizione che vuole rinverdire una bella tradizione di Pozzolengo.