martedì, Marzo 25, 2025
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Dopo lo stanziamento regionale dei rimborsi a sette Comuni per le spese sostenute nei giorni successivi alla scossa del 24 novembre. Sabbio Chiese: «Speriamo che i soldi ci siano anche per la ricostruzione»

Primi fondi, applausi dei sindaci

Arrivano in Valle Sabbia i primi rimborsi alle spese iniziali sostenute dai Comuni per fronteggiare l’emergenza terremoto e tra gli amministratori il morale risale un po’. «Sicuramente – è il commento unanime dei 7 Comuni indennizzati, Salò, Sabbio, Vobarno, Roè Volciano, Gardone Riviera, Gavardo e Villanuova – così si ridà un po’ di ossigeno alle nostre anemiche casse». I soldi saranno disponibili forse già da stamattina, sicuramente da lunedì. E così, i Comuni potranno fin da subito dare inizio al pagamento delle spese, tutte documentate da fatture, sostenute dalla mattinata del 24 novembre scorso fino al 31 dicembre: «Se poi verrà confermato, come termine di scadenza della prima emergenza, il prossimo 23 gennaio, a due mesi dal terremoto – spiega il sindaco di Vobarno Carlo Panzera – agli importi segnalati andranno poi aggiunte le spese di prima emergenza, vedi gli affitti per chi sta ora in appartamento procurato dal Comune, sostenute nel nuovo anno». Vobarno ha esposto conti per 297.000 euro, e ne ha ricevuto la metà esatta, 148.500: «È positivo il fatto che questi soldi siano arrivati subito, si spera che per il resto della cifra non ci sia da attendere molto. Dal punto di vista finanziario, che alle nostre casse sia arrivato il denato così velocemente va sicuramente bene: se tutto l’iter si concluderà regolarmente, già dalla prossima settimana potremo cominciare a saldare le fatture». Per Sabbio Chiese , che dall’ordinanza del commissario attuatore Silvio Lauro ha ricevuto 105.500 euro dei 211.000 previsti, l’arrivo della somma è di buon auspicio: «Questo denato però – commenta il sindaco sabbiense Rinaldo Bollani – è normale che arrivasse, lo davamo per scontato. Quel che molto di più ci spaventa, è la ricostruzione: quei soldi, tanti (Sabbio ha presentato un conto provvisorio di 21 milioni di euro tra danni a edifici pubblici ed a privati, ndr.), saranno a disposizione, per tutti?» Per Roè Volciano, che vedrà entrare nelle casse comunali 54.000 euro dei 108.000 richiesti, l’aspettativa era maggiore: «Pensavamo a qualcosa di più sostanzioso, anche perché – spiega Massimo Ronchi, primo cittadino di Roè Volciano – noi queste spese le abbiamo già sostenute fin dal 25 novembre, e le stiamo ancora sostenendo. Speriamo che, a rendicontazione completata, le promesse fatte vengano poi mantenute in toto». Per Villanuova sul Clisi , di fronte ai 125.000 euro ricevuti (ne erano stati chiesti a rimborso 250.000) c’è un misto di soddisfazione e paura: «È giusto – commenta il vicesindaco villanovese Giuseppe Baldo – che i soldi vengano dati un po’ alla volta: è giusto anche che gli enti sovvraccomunali misurino le risorse. Ma l’importante è che, alla fine, ci venga dato tutto quel che ci spetta, che l’intero ammontare delle spese vive da noi sostenute venga coperto. I Comuni infatti, anche per colpa dei tagli alla spesa pubblica operati dallo Stato in questi ultimi anni, non sono più in grado di sostenere, da soli, questi terribili eventi straordinari». Intanto, una prima quantificazione complessiva dei danni, subiti sia dagli edifici pubblici che dalle abitazioni dei privati in seguito al terremoto nei cinque Comuni più colpiti di Vallesabbia, sale approssimativamente ad un’ottantina di milioni di euro. Ed è questa la maggior preoccupazione, tanto per i Comuni valsabbini quanto per quelli gardesani: «Da dove arriveranno tutti questi soldi? Fino a che punto gli enti sovvraccomunali saranno in grado di riuscire a rispondere alle nostre pressanti richieste?».

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