Nel servizio di Igiene Pubblica del Distretto Sanitario dell’Alto Garda e Ledro, diretto dal dottor Pierluigi Gardini, sono pronti 5800 vaccini contro l’influenza che anche quest’anno è pronta a colpire: dal 5 al 30 per cento della popolazione, con punte estreme che possono arrivare anche al 50. La campagna di vaccinazione scatterà la prossima settimana, secondo il calendario che pubblichiamo a parte, e dovrebbe riguardare non meno di cinquemila persone del comprensorio. Il vaccino acquistato dall’Azienda sanitaria, seguendo le indicazioni dell’Oms, è quello di tipo trivalente.Metterà ko i virus in arrivo di tipo A (Nuova Caledonia e Mosca) e di tipo B (Hong Kong). «La vaccinazione – ci ha spiegato il dottor Gardini – previene l’influenza e interrompe la catena epidemiologica dell’infezione, riducendo il rischio di complicazioni nelle fasce a rischio. E’ giusto però sapere che ci sono altri virus e batteri che possono dare sintomatologie simili all’influenza. Le fasce più colpite dall’influenza sono comprese nell’età 0-14 anni, ma è tra gli ultrasessantacinquenni che c’è più rischio di mortalità e complicanze. Da qui la raccomandazione a vaccinarsi. Peraltro il vaccino scelto dall’Azienda Sanitaria è di tipo «purificato», ovvero con effetti collaterali (eritemi, febbricole, ecc.) prossimi allo zero».Le categorie di soggetti a cui il servizio per l’assistenza sanitaria di base offre gratuitamente la vaccinazione sono ben identificate nella circolare diffusa in questi giorni dal distretto, Le categorie sono cinque:1) tutte le persone di età superiore ai 65 anni;2) i soggetti in età infantile e gli adulti affetti da queste patologie: a) malattie croniche debilitanti a carico dell’apparato respiratorio, circolatorio, uropoietico; b) malattie degli organi emopietici; c) diabete ed altre malattie dismetaboliche; d) sindromi da malassorbimento intestinale; e) fibrosi cistica; f) altre malattie congenite o acquisite che comportino carente produzione di anticorpi; g) patologie per le quali sono programmati importanti interventi chirurgici;3) soggetti addetti a servizi pubblici di primario interesse collettivo;4) personale di assistenza o contatti familiari di soggetti ad alto rischio;5) bambini reumatici soggetti a ripetuti episodi di patologia disreattiva che richiede prolungata somministrazione di acido acetilsalicilico e a rischio di sindrome di Reye in caso di infezione influenzale.