lunedì, Ottobre 7, 2024
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Così tre diocesi celebreranno Monte Castello Tignale.

Pubblicato un libro

La pubblicazione di un libro e le celebrazioni iniziate lo scorso 14 agosto (si concluderanno l’8 settembre) renderanno quest’anno ancora più solenne la tradizionale cerimonia che si celebra a Monte Castello di Tignale. Quest’anno, poi, si toccano i cento anni dall’incoronazione dell’immagine della Vergine, di Montecastello. L’iniziativa, concretizzata dalle parrocchie di Santa Maria Assunta, San Marco Evangelista e dalla Comunità Eremo di Montecastello, prevede significative cerimonie, già avviate il 14 agosto scorso e che proseguiranno il 7 settembre, con la processione delle ore 20 dalla chiesa parrocchiale al Santuario, con la partecipazione di monsignor Giacomo Canobbio, Vicario Episcopale. Il giorno successivo, 8 settembre, dopo le messe delle 7,30 e delle 9, è in programma la celebrazione delle ore 11, con la partecipazione dei vescovi delle tre diocesi di Brescia (Giulio Sanguineti), Trento (Luigi Bressan) e Verona (Giancarlo Agnolini, delegato dal vescovo scaligero). Parteciperanno i sacerdoti delle zone pastorali del Garda. Nel pomeriggio, concerto dei cori “Cantores ad nives” e “Montecastello” di Tignale. Chiusura alle 18, con un’altra messa. Le cerimonie saranno anticipate il 4 settembre alle 20,30 dalla presentazione di un libro fresco di stampa: «Monte Castello di Tignale. Un santuario del Garda fra Trento e Brescia», scritto da Enrico Mariani ed edito da Vannini. Sarà presente don Livio Rota, docente di Storia della Chiesa presso il Seminario Maggiore di Brescia. L’intento del volume è di «delineare le vicende del santuario dalle sue origini, sia per quanto riguarda le strutture edilizie, che per quanto attiene il vissuto religioso, con un taglio scientifico, attento ai dati storici e alle più recenti scoperte archeologiche». Le oltre 300 pagine del testo, arricchite da tabelle con analisi demografiche, economiche, tecniche, sono introdotte dal vescovo Sanguineti, felice che «la storia di una chiesa venga scritta. Fatto importante non solo per le comunità tignalesi, ma per tutti. È un piacere che deriva dal constatare ancora una volta la ricchezza del patrimonio di fede e di cultura della nostra diocesi, e di queste comunità attente al loro passato e alla propria storia e nello stesso tempo impegnate, con intelligenza e amore, a progettare il futuro». Il vescovo ausiliare, Francesco Beschi, parla del Santuario in questi termini: «La caratteristica che immediatamente si presenta agli occhi del più sprovveduto dei visitatori e del più fervente dei pellegrini è la sua splendida, naturale collocazione. Casa sulla roccia tra terra e cielo, vertiginosamente a picco sul più grande dei laghi italiani. La collocazione del Santuario evoca la storia di chiese diocesane unite dall’acqua del lago, naturale ponte tra sponde diverse». Cesare Cancarini, il parroco: «I reperti, le indagini, le ricerche vanno a toccare la visibilità che nel tempo è stata data alla pietà popolare, vanno a rivelare una delle espressioni concrete della fede che ha animato le generazioni che si sono avvicendate in questa terra». Il sindaco tignalese, Manlio Bonincontri: «Al di là del significato artistico o storico del Santuario, per i tignalesi Montecastello rappresenta molto di più. Per ognuno di noi il “Santuario” è “Tignale”, semplicemente. Nessun luogo, nessun monumento del nostro meraviglioso territorio ci appartiene e ci rappresenta in modo così significativo e profondo. Un rapporto che risale a tempi remoti e che ancora oggi continua, interseca le vicende del Santuario di Tignale e vi stabilisce un legame duraturo. Per questa ragione, questa Amministrazione non può che guardare con favore ad ogni intervento che sia mirato al restauro ed alla valorizzazione del Santuario».

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