venerdì, Ottobre 4, 2024
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Dopo il ripristino del primo piano sono iniziati altri lavori, la cui spesa è coperta da aziende sponsor. Verrà rifatto il soffitto dello studio del senatore Ugo da Como

La casa del Podestà si rinnova

La casa del Podestà della Fondazione Ugo da Como vive un periodo di rinascita. Appena terminati i lavori di ripristino e riallestimento del primo piano, dal 20 settembre è stato avviato un intervento di restauro del soffitto dello studio del senatore. Un’operazione che viene seguita dal restauratore bresciano, Franco Lonardini, e che si svilupperà in più momenti: dalla spolveratura, al fissaggio ed alla pulitura delle tavolette. Il soffitto è costituito da un grande travone intagliato, arricchito da una serie di 40 tavolette, raffiguranti volti di profilo e stemmi secondo la più diffusa tradizione dei soffitti bresciani, tra il ’400 e il ’500. Si tratta di un lavoro quindi che richiede grande attenzione ed esperienza e che oramai era assolutamente necessario, in considerazione del precario stato di conservazione del soffitto. Il direttore generale della Fondazione, Antonio Benedetto Spada ha voluto considerare lo stato di conservazione dell’edificio, ristrutturato tra il 1907 ed il 1909 dall’architetto bresciano Antonio Tagliaferri, per commissione specifica del senatore Ugo da Como. Alcuni straordinari soffitti lignei policromi vennero collocati nella dimora lonatese per riconferire dignità all’edificio che il da Como recuperò dall’abbandono edl XIX secolo. Questi manufatti, alla cui collocazione attese con grande probabilità proprio il Tagliaferri, provengono dal palazzo Ducos di via Carlo Cattaneo a Brescia; vennero smontati e adeguati agli ambienti della casa – museo di Lonato. Una delle sale in cui venne collocato uno di questi soffitti è lo studio, ambiente in cui Ugo da Como, riceveva ufficialmente e in cui oggi troviamo esposti documenti ufficiali relativi alle sue nomine in Parlamento e in Senato e i diplomi conferiti dalle più importanti istituzioni italiane e straniere. I lavori saranno eseguiti su indicazione e con l’autorizzazione della Soprintendenza ai beni architettonici di Brescia. Alcune aziende hanno deciso di sostenere l’iniziativa facendosi carico interamente delle spese d’intervento. In particolare la Pomellato Gioielli, in occasione della presentazione della nuova collezione avvenuta nella splendida cornice della Rocca visconteo-veneta lonatese, ha ufficializzato il finanziamento per l’importante restauro del soffitto. I lavori eseguiti favoriranno certamente la conoscenza dei soffitti bresciani tra ’400 e ’500, da qualche tempo oggetto di attente indagini storiche e critiche. La Fondazione Ugo da Como è stata voluta dall’omonimo senatore che, nel suo testamento, volle lasciare il suo patrimonio ad un ente morale che lo gestisse. Alla sua morte nacque così la Fondazione, istituita nel 1942 e che divenne funzionante nel 1946. La volontà del senatore era quella di dare al pubblico, e in particolare ai giovani, la possibilità di godere di tutto ciò di cui si era circondato; rare maioliche, peltri, mobili antichi, preziosi dipinti… tutto collocato esattamente come quando lui era in vita e che tuttora trasmette il calore e la familiarità di una casa ancora vissuta. Casa che è arricchita da una ineguagliabile biblioteca contenente circa 52 mila volumi, 405 incunaboli (raccolte tra le più insigni d’Italia), 470 manoscritti e codici miniati rarissimi, pergamene e stampe.

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