domenica, Gennaio 26, 2025
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Il Consiglio comunale ha adottato un Piano integrato che prevede un accordo con il privato

Punta Grò volta paginacol «Centro ambientale»

Era una delle ultime aree di grande pregio naturalistico rimaste abbandonate nel territorio di Sirmione, con il forte rischio che i privati ci mettessero sopra le mani. Ma da ieri Punta Grò, al confine tra Sirmione e Peschiera, può dirsi al riparo dagli appetiti dei «palazzinari» di turno, essendo stato adottato in consiglio comunale un progetto integrato dell’intervento.L’AREA ha una superficie di circa 42 mila mq, di cui 27 mila di proprietà privata, 7.600 del Comune ed altri 6.700 demaniali.Lo strumento urbanistico scelto dalla giunta Ferrari è quello, si diceva, del «piano integrato», che per quanti fossero a digiuno di norme urbanistiche non è altro che uno strumento destinato specificatamente alla soluzione di un’emergenza nella parte edificata del territorio, con un intervento integrato pubblico/privato, per ottenerne un risultato di riqualificazione.In effetti Punta Grò ha dal 1981 sul proprio territorio un edificio costruito, ma mai ultimato, per ospitare un albergo. E’ passato più di un quarto di secolo, ma quella «bruttura» è rimasta lì a deturpare il paesaggio del lago, mentre la restante area è divenuta sempre più incolta e abbandonata.GLI OBIETTIVI sono ora ben diversi, come ha tenuto a rilevare nel suo intervento l’assessore Pier Luigi Bianchi. Intanto, è in programma un recupero della fatiscente struttura alberghiera, con la salvaguardia sia dei diritti dei privati che del corretto inserimento ambientale del nuovo edificio che verrà realizzato. Poi si prevede il recupero di una zona di grande valore paesistico ed ambientale, una delle poche del territorio di Sirmione a conservare l’originale aspetto delle rive meridionali del lago di Garda.L’accordo con i privati consentirà un limitato aumento della cubatura alberghiera, compensato dalla cessione al patrimonio comunale di circa 19.200 mq. che, uniti alle proprietà dell’ente locale e demaniali, consentiranno la creazione di un vasto spazio di conservazione ambientale, con destinazione a «museo della pesca» e per attività didattiche del «Centro di Rilevamento Ambientale».In cambio i privati si assumono l’onere di versare 400 mila euro, quale costo per il recupero ambientale di Punta Grò, che verrà realizzato dal Comune con un progetto ed appalto propri.Ovviamente il tutto sarà poi vagliato dalla Provincia, dalla Regione e dalla Soprintendenza ai Beni Archeologici per le rispettive competenze.Da notare che l’assessore Bianchi ha precisato che l’intervento prevede il recupero funzionale degli edifici esistenti nella parte settentrionale del promontorio. La nuova destinazione, sede del «museo della pesca», sarà affiancata e sostenuta dall’attività di pesca attualmente esistente.Sono inoltre previsti degli interventi di ripristino delle vasche in terra battuta per ospitare peschiere ed un osservatorio della fauna lacustre, per fini didattici, ed interventi di manutenzione dei percorsi delle vasche e del canale di accesso a lago, utilizzato dalle barche dei pescatori.Infine è previsto il rifacimento del ponticello di attraversamento, oggi semicrollato.L’area verde verrà interamente riqualificata con specie arboree tipiche dell’ecosistema del basso lago. Per la comunità di Sirmione si tratta di un grande «acquisto» per la qualità ambientale.

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