Un secolo d’attività. Singolare festa questa sera a partire dalle ore 21.30 nella centralissima piazza Matteotti. La Filarmonica di bardolino, con il coro La Rocca di Garda, celebra a suon di musica il centenario del «Caffè Centrale». Il concerto, diretto da Giorgio Avanzini con al pianoforte Vittorino Moro e presentato da Irene Moretti, è l’occasione per brindare a un locale storico del centro lacustre, da sempre punto di ritrovo dei bardolinesi. Di proprietà comunale, il Caffè centrale è in affitto ormai da trent’anni a Giovanni Sabaini (vi entrò insieme al fratello Guglielmo): nel corso di questi sei lustri ha più volte rinnovato gli interni dell’esercizio senza mai però rinunciare alle decine di foto, gigantografie e quadri che ritraggono scorci della Bardolino di un tempo. Cartoline d’inizio Novecento che fanno breccia non solo nei cuori dei residenti ma soprattutto in quello degli stranieri incuriositi e favorevolmente colpiti dalla possibilità d’ammirare il radicale mutamento di un paese passato da un’economia prettamente agricola e di pesca ad un sistema produttivo ormai quasi esclusivamente turistico. «Difficile riassumere o sintetizzare gli episodi avvenuti in questo locale», afferma Giovanni Sabaini, pronto però a rivelare un dato curioso e sintomatico dell’evoluzione dei tempi. «Fin dalla sua nascita il Caffè Centrale ha ospitato le cabine del telefono. Ebbene, se nel 1974 ogni mese s’incassava dai 20–30 milioni di lire in gettoni telefonici, ora le entrate mensili non superano i 15 euro».
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