domenica, Dicembre 8, 2024
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Reti “fantasma” minacciano il Lago di Garda: rischio per navigazione e sommozzatori

Le reti “fantasma” tornano a minacciare il Lago di Garda, mettendo a rischio la navigazione, i sommozzatori e l’ecosistema. Queste reti abbandonate dai pescatori illegali rappresentano una trappola per la fauna marina e possono causare seri problemi agli appassionati di immersioni.

L’ultima rete è stata individuata al largo di Gardone Riviera, vicino alla spiaggia di Palazzo Wimmer. Lunga circa 20 metri e larga due, si trova a una profondità di circa 20 metri ed è pericolosa per le immersioni.

La Guardia Costiera ha emesso un avviso invitando alla massima attenzione nella zona interessata. Le reti fantasma sono generalmente posizionate in modo irregolare senza alcuna segnalazione visibile in superficie, ma sono facilmente individuabili dai pescatori illegali.

Durante le tempeste, queste reti possono finire trascinate sui fondali o vicino alle coste, diventando trappole mortali per i pesci che rimangono intrappolati. Ma non solo per loro: anche i subacquei rischiano di incappare in queste reti, soprattutto quando l’acqua non è molto limpida.

Per contrastare questo problema, la Comunità del Garda ha incluso nella sua operazione “Life-Carpione”, avviata lo scorso ottobre per ripristinare le zone di frega, anche la rimozione delle reti fantasma. Questo progetto prevede l’utilizzo dei robot subacquei nelle aree interessate per raggiungere e rimuovere le reti.

Le reti abbandonate rappresentano una minaccia reale per l’ecosistema del Lago di Garda. Sono realizzate con materiali estranei al lago, come plastica e nylon, che inquinano notevolmente l’ambiente marino e hanno un impatto negativo sulla salute umana.

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