sabato, Dicembre 7, 2024
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Inaugurato il restauro della pieve intitolata a Fermo e Rustico promosso dall’associazione Francesco Fontana. Grazie agli oltre 150mila euro donati in dieci anni e all’impegno dei volontari

Riapre le porte la chiesa dei Santi

Dopo oltre due secoli la comunità di Lazise si riappropria della chiesa dei Santi Fermo e Rustico, situata nella omonima località. Anticamente, per la gestione della chiesa, il Comune di Lazise stipendiava una confraternita per la gestione delle attività religiose legate alla chiesa dei Santi e Francesco Caprini, romita, negli anni a metà del 1700, gestiva in prima persona tutte le attività legate al culto della chiesa. Caprini operava e viveva nell’annesso romitorio. Durante i lavori di restauro e di consolidamento delle fondazioni della chiesa è stato ritrovato il suo corpo, sepolto sotto il pavimento della chiesetta. Li è rimasto quell’antico religioso ed ancora oggi in quel luogo rimangono sepolcrate le sue ossa. Lo conferma l’architetto Paolo Corradini, che con l’architetto Giorgio Benoni ha curato tutti i lavori di restauro del tempio. «Tornerà ad essere chiesa come un tempo», afferma Giulio Rama presidente della Francesco Fontana ed ora autosospeso perché candidato sindaco della lista La Piazza, «e luogo di raccolta delle opere e degli scritti che parlano di Lazise e che conservano la storia della città». «Era il lontano 1992», prosegue Rama, «quando con il presidente onorario Umberto Rossetti abbiamo deciso di riportare all’antico splendore la chiesa dei Santi. Da allora sono passati più di dieci anni. Abbiamo avuto molte difficoltà e momenti di sconforto, ma la nostra pervicace intenzione di riportare la chiesa alla gente di Lazise ha superato ogni difficoltà». «Sono stati spesi fino ad ora oltre 300 milioni di vecchie lire», spiega Sergio Marconi, consigliere comunale e consigliere della Francesco Fontana, «fra contributi pubblici e privati. Dobbiamo spendere ancora 100 milioni per ultimare il restauro del romitorio attiguo alla chiesa. Saranno denari pubblici la cui base d’asta è in corso. Andrà sistemato anche l’esterno e quindi l’accesso». «L’amministrazione comunale dovrà sborsare», continua Marconi, «11mila euro e potrà ottenere che il passaggio diventi pubblico, quindi usufruibile da tutti. Siamo ormai in dirittura di arrivo». Folto il pubblico presente all’apertura della chiesa. I restauri sono stati curati dell’impresa edile Gabriella De Carli. Rama, nel presentare ai soci della Francesco Fontana e al pubblico intervenuto lo splendore della chiesa dei Santi, ha ringraziato i molti benefattori, chi si è impegnato con ogni mezzo per la realizzazione del progetto. Presente all’importante appuntamento anche il sindaco uscente Luca Sebastiano, il quale ha ribadito la propria soddisfazione per il restauro della chiesa e per il ritorno nel possesso da parte della comunità lacisiense. Sul recupero dei Santi Fermo e Rustico è stata redatta anche una tesi di laurea. L’ha realizzata l’architetto Sara Scalia di Verona, con uno studio attento e certosino presentato al Politecnico di Milano. L’architetto Scalia ha contribuito alla collocazione della nuova pavimentazione della chiesa in stretta collaborazione con Paolo Corradini. Il tomo della tesi di Sara Scalia è stato consegnato al presidente Giulio Rama a perenne memoria dei lavori di restauro dei Santi. È intenzione della Francesco Fontana, non appena approntati definitivamente i lavori dell’impianto elettrico della chiesa, organizzare una serata speciale proprio nella chiesa, per commentare e spiegare il lavoro svolto dalla laureanda Sara Scalia fra il 1999 e il 2000, racchiuso oggi nella sua tesi di laurea. Dopo il momento inaugurale si è svolta l’assemblea annuale dell’associazione e sono state rinnovate le adesioni al sodalizio. Chiusura della giornata ai Santi, dopo la passeggiata a piedi dalla Villanella alla chiesa, con un ristoro a base di ottimo vino della zona, offerto dai produttori locali, accompagnato dai tradizionali tortelli all’erba madre, brassadelon e specialità locali ormai in disuso.

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