venerdì, Marzo 29, 2024
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Sono numerosi sui rilievi della provincia. Il più antico è il Tonolini nella Conca del Baitone e risale al 1892, il più recente è Malga Staìn.
Sabato e domenica inizia ufficialmente la stagione del Cai, ecco tutte le novità

Rifugi, la montagna apre i battenti

Poter vedere un coloratissimo tramonto le cui ombre rimbalzano sui picchi più alti; osservare un’alba rosseggiante che a poco a poco distribuisce le sue pennellate di luce sulle montagne circostanti mentre nelle orecchie ascoltiamo solo il sibilo del vento; guardare ammirati un cielo trapuntato di stelle come non è più dato di vedere nelle nostre città troppo ricche di inquinamento luminoso. Questi e tanti altri sono i motivi per cui vale la pena di passare una notte in mezzo all’aria frizzante delle nostre valli. Una possibilità che, con l’apertura estiva dei rifugi alpini, diventa ora alla portata di tutti, non solo di coloro che queste emozioni le vivono anche d’inverno, nei bivacchi o con una tendina sulle spalle.Sabato e Domenica inizia ufficialmente la stagione dei rifugi del Club Alpino Italiano. Alcuni per la verità hanno già aperto negli scorsi weekend ma d’ora in poi, per tutta la settimana, i rifugisti ed i loro collaboratori saranno lì ad aspettarci, ad offrirci riparo ed ospitalità, consigli ed indicazioni. Accoglieranno l’alpinista esperto che ha in progetto ambiziose arrampicate, le comitive di escursionisti diretti a qualche importante e conosciuta cima dei dintorni, l’appassionato di montagna che ha solo voglia di andare a vagabondare senza meta precisa in vallate dove dove la natura regna sovrana ed esige il rispetto che si deve ad una entità suprema. Il rifugio è pure un caldo ed accogliente punto d’arrivo di una tranquilla passeggiata adatta anche alle famiglie bambini; una notte in rifugio è uno dei migliori modi per far conoscere ed apprezzare la montagna ai giovanissimi. Che tra l’altro sono molto meno pigri di quello che pensa la maggior parte degli adulti.Conoscere la montagna, la natura che ci circonda, gli animali e le piante, le rocce ed i ghiacciai, bighellonare per sentieri sconosciuti, è un po’ come conoscere noi stessi; un po’ come ritrovare l’essenza dell’uomo che per milioni di anni ha vissuto a stretto contatto con la natura. E la rispettava più di noi.All’appuntamento ci saranno ovviamente anche i rifugi bresciani. Che sono tanti, disseminati tra i gruppi montuosi della nostra bella provincia: le Prealpi Bresciane ed i Monti del Garda, il massiccio dell’Adamello, le Orobie lungo il versante occidentale della Val Camonica, la fetta bresciana del massiccio dell’Ortles Cevedale e del Parco Nazionale dello Stelvio. Rifugi vicini e rifugi che richiedono lunghe camminate per poterli raggiungere; rifugi storici (il più antico è il Tonolini nella Conca del Baitone, costruito nel 1892 e poi più volte ristrutturato) e nuovi (il più recente è il Rifugio Malga Staìn, all’ombra del Monte Foppa nel sottogruppo dell’Aviolo).Tutti che meritano una nostra visita: non c’è che l’imbarazzo della scelta. Riportiamo qui accanto la tabella con l’elenco di tutti i rifugi delle Valli Bresciane. In essa si trovano i dati principali relativi a tutte le strutture alpine e anche di quelle che, pur non essendo dei veri rifugi ma piuttosto degli alberghetti raggiunti anche da strade percorribili in auto, vengono utilizzati come basi di partenza per interessanti ascensioni nei boschi e nelle vallate dei dintorni.Ricordiamo inoltre che pur non essendo un comportamento obbligato è bene telefonare in anticipo ai rifugi dove si desidera pernottare: faciliteremo il compito del rifugista e non correremo il rischio, soprattutto nei fine settimana e nei mesi estivi di massimo affollamento se il rifugio è pieno, di dormire sopra un tavolo.

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