venerdì, Ottobre 4, 2024
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L’assessorato all’agricoltura della Provincia lancia la promozione e la riscoperta di un prodotto tipico. Dieci ettari di mais Marano a Bedizzole e macinatura in un mulino a pietra di Gavardo

Rinasce l’antica polenta del Garda

Dopo vini, oli, salumi, un altro prodotto va ad arricchire il quadro delle produzioni tipiche. Stiamo parlando della Polenta del Garda Bresciano che aveva un tempo caratterizzato la tavola delle famiglie. «Prosegue il nostro impegno – ha sottolineato Mariastella Gelmini, assessore provinciale all’Agricoltura – di valorizzare le antiche abitudini alimentari del territorio. Ripresentiamo un prodotto, rimasto solo nella mente dei più anziani, nell’ambito di un intervento volto a ricreare l’ambiente tipico del Garda bresciano». «Con questo progetto sulla farina da polenta – osserva il responsabile Giorgio Sartori – si inserisce un ulteriore prodotto di qualità nel panorama enogastronomico della Provincia. La tipicità va perseguita attraverso l’incentivazione alla vendita diretta e alla promozione dell’immagine agricola». Nella campagna 2004 sono stati investiti 10 ettari di terreno nel Comune di Bedizzole, messi a disposizione da 5 aziende, mentre la macinatura avviene tramite un mulino a pietra del 1790, di proprietà Enzo Bruschi di Gavardo che, unico in Italia, produce al massimo un quintale l’ora di farina. «Si torna all’antico – ha evidenziato Roberto Tagliani, sindaco di Bedizzole -. Più che un prodotto, vorrei esprimere che si tratta di un concetto di vita in quanto è avvenuta la riscoperta di un prodotto di nicchia». «Ricominciare a produrre una varietà simile – ha spiegato Stefano Ambrogio, titolare dell’azienda omonima – è stato e sarà uno sforzo notevole anche per la mancanza di irrigazione. Negli anni di siccità, non si può raccogliere nemmeno la quantità seminata e anche nella migliore delle ipotesi, non superiamo mai i 45 quintali per ettaro». Tuttavia a controbilanciare la difficoltà, c’è l’alta qualità e «la soddisfazione di aver coltivato un prodotto che fa parte della nostra storia: bello da vedere ma soprattutto da gustare». Ma come si arriva alla confezione finale di 1 kg? Il processo parte dalla semina, raccolta e macinatura di un ibrido di mais di tipo Marano che produce una granella vitrea di ottima qualità, di piccole dimensioni, con colorazione intensa. Da quest’anno si potrà degustare la polenta bresciana da un ibrido interamente coltivato nell provincia di Brescia e con origine da antiche varietà locali. Da sottolineare, infine, la molitura a pietra che garantisce le qualità nutritive del mais, conferendo alla farina integrale un sapore di antiche tradizioni. Le confezioni del prodotto saranno disponibili, a raccolta terminata nelle 5 aziende agricole e nel molino partecipanti al progetto. Per informazioni telefonare allo 0365/372005.

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