sabato, Maggio 4, 2024
HomeManifestazioniAvvenimentiRisolto il mistero dell’estate
Erano i «rave party» sulle spiagge bresciane a tenere sveglio il lago

Risolto il mistero dell’estate

Erano rave party, feste in spiaggia con musica a tutto volume. Regolarmente autorizzate dagli amministratori della riva bresciana. Eccola qui la fonte del frastuono che ha tenuto sveglio l’alto Garda veronese nei week end della scorsa estate. A scoprirlo è stata l’associazione albergatori di Malcesine. Il suo presidente, Ugo Treccani, ha anche preso carta e penna chiedendo all’amministrazione malcesinese d’intervenire presso i sindaci dirimpettai. Non solo Torri, Albisano, Pai e San Zeno di Montagna, dunque, erano state martoriate dall’insistente, interminabile tun-tun-tun che proveniva dall’opposta riva. Anche Malcesine ne era stata investita. Treccani dice d’aver raccolto «reiterate proteste» da parte degli albergatori della «perla del lago». Albergatori che, ovviamente, a loro volta esprimevano il disappunto (il lettore pensi a sinonimi ben più forti e coloriti…) dei loro clienti. «Da informazioni raccolte – dice il presidente dell’associazione albergatori di Malcesine – l’origine del disturbo, per il nostro paese, proviene da Limone ed è dovuto a manifestazioni musicali autorizzate, organizzate dai giovani locali sulla spiaggia. Non so se le stesse abbiano disturbato gli altri paesi a sud. Non credo. Posso però supporre – aggiunge Treccani – che siano stati disturbati da feste simili svoltesi a Campione sul Garda o paesi dirimpettai». Ecco risolto il mistero dell’estate. Ne avevamo parlato sulle pagine de «L’Arena». Verso le dieci di ogni benedetto week end emergeva dal nulla un insopportabile, martellante, interminabile suono di basso in stile musica techno: tun-tun-tun per ore ed ore, sino alle due e mezza di notte. Difendersene era impossibile. Inutile tappare porte e finestre surriscaldando le stanze. Il suono frastornante attraversava mura e serramenti. Poi, a notte fonda, tornava il silenzio, ma ormai addio relax. L’unica cosa certa era che l’ossessivo rumore veniva dalla costa bresciana, forse amplificato dalla superficie lacustre o dai fianchi delle montagne. Il sindaco di Torri, Alberto Vedovelli, quando ad inizio estate il disturbo s’era ripresentato (già c’erano stati problemi l’anno prima), aveva chiesto alla locale stazione carabinieri di fare accertamenti. Il maresciallo di Torri, Walter Vanzani, se n’era interessato, anche in collaborazione coi colleghi della riviera bresciana. Ma s’era trattato di controlli informali, perché nessuno aveva presentato un vero e proprio reclamo. Un reclamo in verità c’era, ma i carabinieri di Torri non potevano conoscerlo, dato che gli albergatori di Malcesine l’avevano inviato al loro comune. C’è da sperare che per la prossima stagione si provveda per tempo: «Per favore, liberateci dal tun-tun-tun che non ci fa dormire», supplicano residenti e turisti. Angelo Peretti

Articoli Correlati

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Dello stesso argomento

- Advertisment -

Ultime notizie

Ultimi Video