giovedì, Aprile 18, 2024
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Da dieci anni non si sa più nulla della statuina della Madonna calata nei fondali del lago Mini sommergibile cercherà di trovarla

Scomparsa la Vergine dei sub

E’ scomparsa la Madonna di Peschiera. Non si tratta di un evento miracoloso al contrario, bensì di un vero e proprio smarrimento: non si riesce infatti più a trovare la statua della Vergine che venne depositata dai sub nel golfo della cittadina arilicense in simbolico segno di devozione. Tutto nacque all’inizio degli anni ’80, quando i donatori di sangue dell’Avis decisero di realizzare un capitello subacqueo dedicato alla Madonna, quale protettrice del simposio di donatori. Era il periodo delle esplorazioni subacquee del blasonato ricercatore Jacques Piccard che, a bordo del mini sommergibile «Forel», scorrazzava nei fondali del più grande lago d’Italia, fino a fotografare il punto di maggior profondità a 350 metri. La voglia di abissi era enfatizzata anche dal Sub Club Peschiera, da sempre attivissimo nelle pratiche sportive della pesca subacquea e delle immersioni per lo studio di fauna ittica e siti di interesse archeologico. Fu allora che i sub di Peschiera, organizzarono con l´Avis la deposizione della statua della Madonna sui fondali di Peschiera. Personaggi storici della subacquea sportiva, quali Giancarlo Simoncelli e Renato Signorelli, oltre a tanti altri volontari, architettarono un’operazione in grande stile per superare le non indifferenti difficoltà del progetto. I problemi non erano pochi: bisognava ubicare la statua in modo da non danneggiare la pesca con reti e la navigazione lacustre; bisognava evitare che il manufatto fosse spostato dalle correnti o magari rovesciato dalle burrasche; si doveva far in modo che non sprofondasse nell’eventuale fondo melmoso e bisognava altresì che la Madonna fosse facilmente individuabile dalla superficie. All’epoca di fine anni ’70, non esistevano i sistemi elettronici di localizzazione, come il famoso Gps (Global Position System) e ci si doveva quindi basare su mappature e triangolazioni manuali. Con grande sforzo organizzativo, i sub di Peschiera portarono a termine l’impresa. Venne costruito per la statua uno spettacolare supporto metallico battezzato Lem, proprio perché molto assomigliante alla struttura portante del veicolo spaziale che atterrò sulla luna. Il manufatto, con una base di appoggio di 4 metri quadrati, venne realizzato a regola d’arte nei laboratori del Genio militare di Peschiera. Sul Lem venne fissata la statua della Vergine, appositamente realizzata con uno speciale impasto ricavato dalla polvere di pietra delle cave di Sant’Ambrogio di Valpolicella. L’armamentario venne finalmente calato in acqua nel settembre del 1981, in occasione della festa dell’Avis, adagiato ad una profondità di circa 30 metri nel golfo di Peschiera. Per poter identificare il luogo sacro, il Lem fu vincolato tramite catena ad una boa metallica posta a circa 5 metri di profondità, in grado di essere localizzata da un’eventuale natante in superficie. Venne istituita una tradizione, secondo la quale la statuetta sarebbe tornata in superficie ogni 5 anni, per una festa commemorativa da tenersi in terraferma. L’ultima salita avvenne infatti nel ’95 nella coinvolgente atmosfera della devozione religiosa popolare. Fu l’ultima volta che la Madonna vide la luce del sole. La festa non venne riproposta dopo il successivo quinquennio unitamente ad un fatto spregevole: alcuni vandali staccarono la boa di identificazione, rendendo impossibile il ritrovamento della Vergine dalla superficie. Dopo quasi 10 anni di silenzio, il presidente dei Sub Renato Signorelli ed il collega Giancarlo Simoncelli, vorrebbero ritrovare lo smarrito simbolo. La ricerca però non è facile: manca la boa di segnalazione, il fondo è melmoso quindi la visibilità in immersione è nulla, la statua sarà probilmente ricoperta d’alghe e quindi difficilmente localizzabile. Lungi dal demordere i subacquei di Peschiera hanno chiesto aiuto ai volontari del locale gruppo radioamatori di Protezione civile, dotati di una barca con sofisticati ecoscandagli oltre che di un mini sommergibile elettronico per le ricerche di profondità. Gli elettronici arilicensi, affiliati alla sezione di Verona dell’associazione Radioamatori Italiani, hanno risposto entusiasti all’invito, riportando subito in laboratorio il mini sommergibile che da qualche tempo non veniva più usato e che sarà ripristinato quanto prima. Per facilitare le ricerche, si pensa addirittura di contattare l´Aeronautica militare per avere le mappature degli eco scandagli effettuati in occasione delle ricerche dei famosi missili che vennero sganciati dall´F-15 americano di ritorno dalla missione in Bosnia. Seppur caduti in altra zona, potrebbe verificarsi il caso che, a titolo precauzionale, tutto il basso lago sia stato scandagliato alla ricerca di eventuali altri ordigni bellici della grande guerra. Le ricerche della Madonna inizieranno a fine febbraio.

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