Nuovi progetti e nuove iniziative per l’Azienda Ospedaliera di Desenzano, che in questi giorni ha fatto il punto su ciò che bolle in pentola. Al centro della discussione i due presidi di Leno e di Salò sul futuro, dei quali si è parlato a lungo anche sul nostro giornale: Leno tiene banco per il nodo «privatizzazione». La direzione conferma i suoi sforzi per accreditare 55 posti letto di degenza, spiegandpo che i posti letto resterebbero pubblici pur venendo gestiti con un partner privato. Capitolo Salò: il vecchio ospedale va verso la definitiva chiusura dopo la mazzata del terremoto, e per questo ci si è attivati per avere i soldi con cui costruire d’urgenza una sede per la dialisi e gli altri servizi (al costo di 4 milioni di euro), in attesa dell’ampliamento dell’ospedale di Gavardo. Su queste situazioni è intervenuto Mauro Borelli, direttore generale dell’Azienda Ospedaliera dal gennaio 2003. «Il mio primo pensiero – ha detto Borelli – vuole andare alle popolazioni colpite duramente dal terremoto di fine novembre. Anche l’Azienda ospedaliera non solo è stata colpita duramente, ma è chiamata a dare risposte certe a centinaia di famiglie che, dopo il 24 novembre, hanno più diritti ed aspettative verso la nostra Azienda che ha fatto e farà la sua parte. Il primo atto – continua il direttore generale – dopo aver gestito nell’immediato una situazione d’emergenza, è stato quello di richiedere 4 milioni di euro alla Regione Lombardia per realizzare una nuova struttura a Salò dove trasferire i Servizi di Radiologia, Laboratorio Analisi ed ambulatori». Borelli ha poi tentato di sciogliere il nodo dell’ospedale di Leno che da alcuni mesi è al centro di continui botta e risposta tra l’Azienda ospedaliera ed i Sindaci del distretto sanitario 9 i quali temono le voci di una futura privatizzazione della struttura. «L’Azienda Ospedaliera – risponde Borelli – è in attesa che la Regione Lombardia dia l’ok all’accreditamento di 55 posti letto da destinare all’ala restaurata dell’ospedale di Leno, che in pratica noi riapriremo dopo anni di progressivo smantellamento. Se la Regione Lombardia darà, come mi auguro, il via libera al progetto, di fatto riattiveremo una struttura che, nel corso degli anni, è stata mortificata da scelte di programmazione discutibili». «L’Azienda – finisce il direttore generale – vuole rassicurare i signori Sindaci della bassa bresciana che i posti letto e gli attuali dipendenti del nosocomio sono e rimarrano pubblici, gestiti in collaborazione di eventuali altri partner, ma sempre con l’obiettivo di dare un servizio di qualità ai cittadini della Bassa». Infine alcune iniziative sul fronte degli investimenti. L’ospedale di Desenzano sta per essere dotato della nuova Risonanza magnetica e del nuovo blocco operatorio, Manerbio della Emodinamica, dei poliambulatori e del Pronto Soccorso e Gavardo di importanti opere di ristrutturazione e di ampliamento. Nel corso del 2005 gli oltre 360mila cittadini che hanno come punto di riferimento l’azienda ospedaliera di Desenzano potranno così contare sulla realizzazione di opere per oltre 21 milioni di euro ai quali dovrebbero aggiungersi i 29 milioni di euro per l’ampliamento dell’ospedale di Gavardo per un totale quindi complessivo di 50 milioni di euro.