sabato, Maggio 4, 2024
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Autorizzata la trasformazione di Villa Ella, che accoglierà la raccolta Maggioer. Residenze su un piano dell’ex hotel: Armellini polemizza

Sì al museo del Bambin Gesù

Il Consiglio comunale di Gardone Riviera ha approvato il piano attuativo riguardante la trasformazione di Villa Ella in museo del Bambin Gesù (due piani) e residenza (gli altri). Voto favorevole della maggioranza. Contraria, invece, la minoranza. L’ex albergo, chiuso da sedici anni, è in stato di abbandono. Un muro di forati non ha impedito a persone sbandate di fare grossi buchi, e di penetrare all’interno, per trascorrere la notte o drogarsi. Finchè Hiky Maggioer, proprietaria (coi due figli) del Grand Hotel Fasano e di Villa Principe, ha deciso di comperare l’edificio, per collocarvi la sua raccolta, considerata la più importante d’Europa: 300 pezzi in terracotta, cartapesta, legno o cera, realizzati tra il XVI e il XX secolo (ma alcuni sono anteriori). La signora li acquista sui mercatini di tutta Italia, e anche all’estero, spesso privi di gambe o braccia. Poi li restaura, con pizzi e velluti. «Dopo essere stati esposti a Brescia, Perugia, Vienna e Monaco – ricorda il sindaco Alessandro Bazzani, ingegnere, che guida uno schieramento di centrosinistra -, parte dei Bambin Gesù ora sono al Museo diocesano di Milano. Successivamente andranno a Parma. Due piani di Villa Ella, per 872 metri quadrati, saranno destinati all’esposizione permanente. L’eventuale mutamento di destinazione implicherebbe l’automatico annullamento dell’accordo, e il comune acquisirebbe gratuitamente i locali. «Maggior – ha aggiunto – si impegna a realizzare un percorso pedonale dalla valletta del Casinò, ripristinando una scalinata lasciata da anni nell’incuria, e ad effettuare le opere di consolidamento della scarpata». L’architetto Guido Armellini, di Forza Italia, ha criticato la scelta. «E’ profondamente sbagliato trasformare l’ex hotel in residenza e museo – dice il capogruppo di minoranza -, quando la maggioranza si proponeva di incrementare l’attività turistica. Visto che dispone di un bel parco, Villa Ella poteva essere riqualificata come struttura alberghiera. Temiamo che, in futuro, ci sarà un aumento di richieste di trasformazioni». Davide Calderan, An: «Il Savoy e il Garda Suisse sono rimasti chiusi vent’anni. Le precedenti amministrazioni hanno mantenuto il vincolo, resistendo alla tentazione di autorizzare il cambio di destinazione. Recentemente sono rinati come alberghi. La collezione dei Bambin Gesù è importante, ma non può diventare un’attrazione. Al massimo richiamerà turisti nel periodo da novembre a febbraio. E noi abbiamo bisogno di una stagione lunga». Adesso il piano esecutivo, redatto dall’architetto Fabio Gaetarelli, rimarrà esposto per 30 giorni. Il pubblico avrà l’opportunità di presentare eventuali osservazioni nei successivi trenta. Poi ritornerà in consiglio per l’approvazione definitiva. «Confido di iniziare presto i lavori – confessa la signora Maggior -. Mi piacerebbe inaugurare il museo nel Natale 2005». Alla collezione della signora, l’editore Franco Maria Ricci ha dedicato uno splendido volume. «A Napoli, nelle camere delle case – ha scritto nella prefazione Roberto De Simone, musicista, compositore, drammaturgo, regista, direttore artistico del teatro San Carlo, ispiratore della Nuova compagnia di canto popolare -, su un gran cassettone troneggiava un Gesù Bambino di altezza pari a un bambino di quattro o cinque anni. A questo bambolotto le donne rivolgevano tutte le loro attenzioni, svestendolo, rivestendolo, pettinandone la parrucca, circondandolo di ceri e frasche di fiori e foglie fatte con vetrini colorati, poggiate in giarrette di legno dorato. «Secondo alcune testimonianze, il Bambino aveva il potere di annunziare il futuro e di rivelare le anime che erano in paradiso o all’inferno. Ancora oggi, in qualche sotterraneo dei vicoli di Toledo o dell’Anticaglia, si può vedere su un comò l’immagine tradizionale di un Bambino Gesù, sotto i cui piedi è stato messo il biglietto della giocata al lotto, con la speranza di una ricca vincita». Spesso le statuette, dotate di un ricco guardaroba, venivano regalate alle ragazze da marito o alle giovani che sceglievano la via del monastero.

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