Il Lago di Garda, per la prima volta, non ha più confini. Almeno quando si parla di sicurezza lo si intende come un’unica identità. Il principio è stato sancito ieri pomeriggio, con la terza conferenza interregionale a palazzo Carlotti a Garda, presieduta dal ministro dell’Interno Roberto Maroni che ha tenuto a battesimo la firma del «Patto per la sicurezza del Lago di Garda».PATTO FIRMATO da 26 Comuni rivieraschi del Garda, dalle Prefetture di Verona e di Brescia (presente il prefetto vicario Attilio Visconti) e dal Commissario del Governo di Trento, dalle Province di Verona, Brescia con il presidente Andrea Cavalli e l’assessore alla sicurezza Guido Bonomelli, e Trento e dalla Capitaneria di Porto di Venezia che sul Garda garantisce da tempo la presenza di una motovedetta attrezzata anche per condizioni meteo proibitive.Con il ministro Maroni, hanno presenziato i Comuni di Brescia (a Garda il vicesindaco leghista Fabio Rolfi), Verona e Trento, le Regioni Veneto e Lombardia e la Comunità del Garda. «Oggi è il momento conclusivo di un lungo percorso – ha esordito Maroni -: la firma di un patto innovativo per struttura e coinvolgimento degli enti locali. È stato fatto un ottimo lavoro e voglio ringraziare tutti. Nel protocollo è stata inserita una novità: al controllo del territorio, potranno partecipare anche i cittadini, che se vogliono potranno istituire associazioni, sotto il comando dei sindaci e delle Prefetture». Tradotto: anche nei paesi del lago di Garda potranno essere istituite le ronde.ANCHE IL CAPITOLO finanziamenti ai progetti è ancora da definire, poiché il ministro si è limitato a dire che «nel 2009 il Governo ha attuato una inversione di tendenza nel settore delle risorse finanziarie: abbiamo incrementato i fondi del 9 per cento sul 2008 investendo 7 miliardi e 600 milioni sulla sicurezza».Da questi capitoli di spesa, pare, si potranno pescare i finanziamenti anche per il patto del Garda, ma non è stato precisato quale ente provvederà, poiché appunto ministero e Regioni non sono parti contraenti di questo patto. «Protocollo», come ha spiegato Maroni, «che si inquadra su un accordo più generale siglato tra il ministero e le Regioni: quest’ultime interverranno con dei patti territoriali e tra questi, appunto, anche quello per il Garda».«Oggi – ha sottolineato Maroni – inizia la fase di attuazione, che dovrà entrare a regime prima della stagione turistica. È una fase complessa, che necessità di monitoraggio. Si faranno quindi riunioni periodiche di verifica e a fine stagione poi, faremo un bilancio. È un patto a cui tengo molto e che seguirò con attenzione.«SONO DISPONIBILE se servirà, a tornare una volta al mese per vedere se ci sono richieste o iniziative aggiuntive». Poi è stato spiegato nella relazione che il vero organo di governo che dovrà attuare il patto, è la conferenza interregionale di prossima istituzione, cui partecipano le Prefetture, i Comuni e le Provincie.