martedì, Aprile 30, 2024
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Siglato a Garda il protocollo che coinvolge 26 comuni e una serie di istituzioni tra le province di Brescia, Trento e Verona per il governo del lago

Sicurezza sul Gardafirmato il «patto»

Il Lago di Garda, per la prima volta, non ha più confini. Almeno quando si parla di sicurezza lo si intende come un’unica identità. Il principio è stato sancito ieri pomeriggio, con la terza conferenza interregionale a palazzo Carlotti a Garda, presieduta dal ministro dell’Interno Roberto Maroni che ha tenuto a battesimo la firma del «Patto per la sicurezza del Lago di Garda».PATTO FIRMATO da 26 Comuni rivieraschi del Garda, dalle Prefetture di Verona e di Brescia (presente il prefetto vicario Attilio Visconti) e dal Commissario del Governo di Trento, dalle Province di Verona, Brescia con il presidente Andrea Cavalli e l’assessore alla sicurezza Guido Bonomelli, e Trento e dalla Capitaneria di Porto di Venezia che sul Garda garantisce da tempo la presenza di una motovedetta attrezzata anche per condizioni meteo proibitive.Con il ministro Maroni, hanno presenziato i Comuni di Brescia (a Garda il vicesindaco leghista Fabio Rolfi), Verona e Trento, le Regioni Veneto e Lombardia e la Comunità del Garda. «Oggi è il momento conclusivo di un lungo percorso – ha esordito Maroni -: la firma di un patto innovativo per struttura e coinvolgimento degli enti locali. È stato fatto un ottimo lavoro e voglio ringraziare tutti. Nel protocollo è stata inserita una novità: al controllo del territorio, potranno partecipare anche i cittadini, che se vogliono potranno istituire associazioni, sotto il comando dei sindaci e delle Prefetture». Tradotto: anche nei paesi del lago di Garda potranno essere istituite le ronde.ANCHE IL CAPITOLO finanziamenti ai progetti è ancora da definire, poiché il ministro si è limitato a dire che «nel 2009 il Governo ha attuato una inversione di tendenza nel settore delle risorse finanziarie: abbiamo incrementato i fondi del 9 per cento sul 2008 investendo 7 miliardi e 600 milioni sulla sicurezza».Da questi capitoli di spesa, pare, si potranno pescare i finanziamenti anche per il patto del Garda, ma non è stato precisato quale ente provvederà, poiché appunto ministero e Regioni non sono parti contraenti di questo patto. «Protocollo», come ha spiegato Maroni, «che si inquadra su un accordo più generale siglato tra il ministero e le Regioni: quest’ultime interverranno con dei patti territoriali e tra questi, appunto, anche quello per il Garda».«Oggi – ha sottolineato Maroni – inizia la fase di attuazione, che dovrà entrare a regime prima della stagione turistica. È una fase complessa, che necessità di monitoraggio. Si faranno quindi riunioni periodiche di verifica e a fine stagione poi, faremo un bilancio. È un patto a cui tengo molto e che seguirò con attenzione.«SONO DISPONIBILE se servirà, a tornare una volta al mese per vedere se ci sono richieste o iniziative aggiuntive». Poi è stato spiegato nella relazione che il vero organo di governo che dovrà attuare il patto, è la conferenza interregionale di prossima istituzione, cui partecipano le Prefetture, i Comuni e le Provincie.

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