Ripristinare il tracciato della Mantova-Peschiera per affrontare il continuo incremento di visitatori a Borghetto e lanciare la zona sul mercato del turismo eno-gastronomico e culturale. «È un progetto che sostengo durante tutte le riunioni istituzionali, come quella per il piano d’area del Garda, con amministratori veronesi e mantovani», spiega il sindaco Albino Pezzini. «Avere un treno, che arrivi fino a Gardaland (al secondo posto per numero di visitatori dopo i Musei Vaticani, n.d.r.) ci permetterebbe di affrontare anche un afflusso maggiore. Chi arriva non può godersi Borghetto nelle condizioni di sovraffollamento dei giorni festivi». L’iniziativa favorirebbe un turismo in continua crescita. «Sono sempre più le comitive che seguono percorsi enogastronomici, ma vogliono immergersi anche nelle bellezze paesaggistiche e architettoniche della zona», conferma Pezzini, che anche come imprenditore agricolo verifica questo trend. «Per loro, per i frequentatori della ciclabile e per i tanti che vengono nel borgo anche durante la settimana, il treno potrebbe costituire un’opportunità e un’attrattiva notevole», sottolinea Pezzini. La Mantova-Peschiera era una ferrovia a scartamento normale inaugurata il 15 maggio del 1934 (dopo un ventennio dalla concessione rilasciata a una società a capitale prevalentemente francese), che terminò le sue corse il 30 aprile del 1967. Storiche sono rimaste nella memoria dei valeggiani, le «littorine» che nella vallata del Mincio hanno fischiato a lungo. Al termine del tracciato, in parte a breve distanza dal fiume Mincio, fra le colline moreniche mantovane del Garda, la ferrovia Mantova-Peschiera (Fmp) si ricongiungeva alla rete delle Ferrovie dello Stato, alla stazione di Peschiera, per poi scendere sino alla riva del lago a Peschiera Darsena. Dal 2002 è sorto a Mantova un comitato (filiazione dell’Associazione utenti del trasporto pubblico) per il ripristino della ferrovia, ritenuta di importanza rilevante per ridurre il peso del traffico sul lago di Garda e per «motivi d’interesse artistico, naturalistico e culinario». Ma c’è un problema: la vecchia sede della ferrovia è stata occupata dalla ciclabile. Una difficoltà che però non impensierisce il sindaco. «Viste le potenzialità di questa tratta», dichiara infatti Pezzini, «ritengo sia necessario studiare ogni possibile tracciato alternativo». Pezzini concorda anche con la richiesta degli operatori e dei residenti che lamentano poca attenzione e ritengono necessario che Borghetto si doti di un piano complessivo, che si occupi di traffico, delle licenze commerciali, dei servizi igienici e dell’urbanistica. «Borghetto è stato abbandonato nel corso degli anni», afferma Pezzini, «contando sul fatto che riuscisse a reggere un volume di presenze turistiche che pochi pensavano potesse crescere così». «Stiamo anche visionando dei pannelli luminosi, da collocare prima di scendere a Borghetto, che possano fornire informazioni utili sui posti auto disponibili e sulla recettività», prosegue il primo cittadino. «Inoltre stiamo studiando dove far passare la strada che seguirà il nuovo ponte sul Mincio e che vorremmo non arrivasse fino al ponte visconteo, ma scorresse a fianco del monte di Borghetto. Infine, con la creazione di piccoli nuclei abitativi, puntiamo ad eliminare alcuni insediamenti produttivi troppo vicini al Mincio».
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Pezzini deciso a dare risposte al turismo in continua e disordinata crescita: «Il borgo merita maggiore attenzione». Il sindaco vuole ripristinare la littorina per evitare code e traffico eccessivo