lunedì, Aprile 29, 2024
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Un magnate Usa sta ristrutturando casa Feltrinelli a Gargnano: da qui Mussolini governò la Repubblica sociale.

Stelle e strisce nella villa del Duce

Villa Feltrinelli, la mitica residenza gardesana di Benito Mussolini, da dove il Duce governò la Repubblica sociale italiana dopo l’8 settembre del ’43, entrerà a far parte della catena dei Relais & Chateaux. La «riconversione» è targata stelle e strisce perché un finanziere Usa, già proprietario della famosa catena dei Regent Hotel, se l’è aggiudicata. «Sarà una grande casa, una casa di lusso ma soprattutto una casa dove mister Burns accoglierà i suoi ospiti che qui troveranno natura, serenità e pace» dice un impeccabile Cristopher Bergen, consulente del magnate americano che ha acquistato il «castelletto» costruito dalla famiglia Feltrinelli a fine ’800 nel podere di San Faustino, a nord di Gargnano: tre piani del 1892, stile neogotico-liberty, 2500 metri quadrati coperti, un parco di 5 ettari con limonaie e alberi secolari di pino, ulivo e magnolia che si affacciano sul lago con darsena. Per i particolari dei lavori di ristrutturazione giunti ormai agli sgoccioli, a Villa Feltrinelli (qui l’editore Giangiacomo trascorse numerose estati della sua adolescenza) si rimanda a settembre: «Sarà una casa di lusso – promette Bergen – ma non una struttura alberghiera esclusiva. I visitatori saranno sempre ben accetti. Qui potranno organizzare incontri per eventi particolari». Par di capire che non ci sia volontà di farne un «fortino» per ricchi, con buona pace di chi – e sul Garda sono tanti – sognava una diversa destinazione per l’ex villa del Duce: ad esempio un museo o un centro studi di storia contemporanea collegato all’università di Brescia o a quella di Milano che già a Gargnano ha la sede estiva di Lingue proprio in un palazzo sempre appartenuto alla famiglia degli editori milanesi. La squadra di mister Burns, comunque, assicura che ogni intervento è solo conservativo. Le stanze «storiche» della villa come la camera da letto con baldacchino del Duce e la sala dove Mussolini riuniva il Consiglio dei suoi ministri non subiranno alterazioni di sorta ma soltanto interventi di consolidamento. Al termine del lifting ci saranno 21 stanze letto a disposizione per una capienza massima di 40 ospiti mentre la sistemazione del parco è nelle mani di un architetto paesaggistico. Centro della politica italo-germanica nel biennio ’43-45, Villa Feltrinelli venne venduta nel 1981 dagli eredi di Giangiacomo, dilaniato da un ordigno che egli stesso stava collocando a un traliccio a Segrate, alla Gargnano Immobiliare srl dei costruttori Regalini di Brescia fino a finire, nella primavera del ’92, tra gli annunci economici del New York Times : l’ex dimora del Duce veniva messa in vendita per 5 milioni e 900 mila dollari, circa sette miliardi di lire. Troppi, per un piccolo comune come quello di Gargnano che bussò (ma inutilmente) al ministero dei Beni culturali per cercare di comporre una cordata di acquirenti istituzionali. Ora la destinazione ad albergo di questo importante edificio che fu il cuore del governo repubblichino.

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