giovedì, Ottobre 10, 2024
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Originale documentazione a Castelletto allestita da insegnanti e da alunni delle medie e dell’istituto per il turismo

Storie di vita quotidiana tra l’800 e il ’900

Un week-end sulla riviera degli Ulivi anche in questo periodo dell’anno è un’idea che piace a parecchi e sta crescendo in modo significativo il numero di quanti decidono di farsi sorprendere dai paesaggi offerti dalla costa orientale del lago di Garda, con i piccoli paesi e le loro usanze che si trasmettono nei secoli. Tuttavia queste usanze rischiano di andare perdute se non vengono gelosamente conservate, com’è fortunatamente accaduto nel «Museo Etnografico Madre Maria Mantovani» a Castelletto di Brenzone. Questo museo, risultato del lavoro di insegnanti e di alunni della scuola media e dell’istituto tecnico per il turismo «Sacra Famiglia» di Castelletto di Brenzone, si propone come centro per la didattica, la promozione e il dibattito ma soprattutto per aiutarci a conservare e a far conoscere quello che è il nostro patrimonio culturale, dunque la storia, di questa zona lacustre. E’ il luogo ideale per chiunque (scuole, famiglie, turisti) voglia fare un salto nel passato. Il museo è allestito nella casa natale della Venerabile Madre Maria Domenica Mantovani, cofondatrice con il Beato Giuseppe Nascimbeni dell’Istituto «Piccole Suore della Sacra Famiglia». Nel centro storico di Castelletto, alle pendici del Baldo, l’edificio rappresenta un’interessante testimonianza dell’architettura propria della zona costiera dell’alto lago di Garda. L’interno, arredato con suppellettili di fine 800 e inizi 900, riproduce una tipica abitazione del tempo e conserva utensili e attrezzi delle attività caratteristiche del luogo: pesca, olivicoltura, pastorizia, bachicoltura. Ricostruita fedelmente, la casa si compone di poche stanze mentre il piano superiore, come nelle tipiche costruzioni locali, era adibito a fienile. La stalla ospitava i capi di bestiame di utilità domestica e agricola; si animava la sera all’ora del filò. L’ambiente adiacente custodiva gli attrezzi per le attività lavorative. La cucina era il centro della casa, scenario della vita domestica e religiosa. L’arredo essenziale era povero, costruito in legno locale e in rame. Nella caneva, comunicante con la cucina, si conservavano le provviste per le varie stagioni dell’anno. Nella stanza adiacente, camera natale della «Madre», verrà allestito un laboratorio didattico. Il museo si propone anche come centro per la promozione di iniziative di ricerca e dibattito culturale. L’istituto delle Piccole Suore della Sacra Famiglia, che ne ha curato l’allestimento, intende rendere così omaggio a Madre Maria Domenica Mantovani, figura esemplare di donna e di «madre» e mantenere vivo nel suo paese natale e nei dintorni il ricordo della vita laboriosa e della cultura dei nostri padri. Il museo è aperto da maggio a settembre dalle 17 alle 20 su richiesta e da ottobre ad aprile su prenotazione, per cui bisogna rivolgersi agli uffici anagrafici del Comune (tel. 0456589500) oppure all’Istituto (tel. 0456589111).

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