domenica, Aprile 28, 2024
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La Conferenza dei servizi dà il via libera ai lavori per il primo stralcio che erano stati oggetto di ricorso al Tar

Sul lungolago spuntala pista ciclabile

Riparte l’iter che porterà alla realizzazione della pista ciclabile a doppio senso, predisposta anche per i pedoni, nel comune di Torri del Benaco. Si è conclusa pochi giorni fa, con l’atteso esito favorevole per l’amministrazione comunale, la trafila burocratica e amministrativa della Conferenza dei servizi, che consente al progetto di ripartire da dove, nell’autunno 2007, il Tribunale amministrativo del Veneto lo aveva stoppato a seguito del ricorso proposto da un privato cittadino. L’opera, composta di due diversi stralci e del valore di cinque milioni di euro, prevede la «messa in sicurezza della strada Gardesana e la costruzione di un lungolago a ridosso della spiaggia», come spiegano in Comune.In questi giorni, a livello dell’incrocio tra la Gardesana e il bivio per il traghetto, ha fatto la sua comparsa la cartellonistica che dà conto dell’imminente inizio del cantiere e dei lavori per il primo stalcio.I lavori del primo stralcio di un progetto che «Riqualificherà il lungolago per circa sette chilometri e cambierà aspetto al paese», come avevano detto in Comune, sarebbero già dovuti partire nel settembre 2007. «Una passeggiata simile a un lungolago, con illuminazione e pavimentazione in asfalto ecologico», avevano illustrato i tecnici, «a beneficio di residenti e turisti». I lavori riguarderanno inizialmente la parte a sud del Comune, da poco oltre località Acque Fredde, per arrivare fino al bivio per il traghetto. «Una vera strada, larga circa due metri e mezzo», commenta il sindaco, Giorgio Passionelli, «realizzata tra la carreggiata in direzione sud della Gardesana e le spiagge adiacenti. In alcuni punti sono previsti anche piccoli slarghi con posti per le auto. Il più grande di questi è in corrispondenza dell’albergo Benacus».Il tutto era stato bloccato dal ricorso al Tar da parte di un privato che, pur non subendo espropri, si era opposto. In particolare, pomo della discordia era un breve tratto di costa che «verrà ad essere sostituita con opere artificiali». «In pratica», aggiunge Passionelli, «ci si era soffermati su un cavillo: un parere della Sovrintendenza, inizialmente negativo, è stato poi mutato ma era arrivato con qualche giorno di ritardo rispetto al dovuto». Entro gennaio invece, alla luce della Conferenza dei servizi che ha coinvolto gli Enti regionali, provinciali, la Sovrintendenza e la Forestale, dovrebbero partire materialmente i lavori.Grazie ai contributi di Veneto Strade e della Regione, alle casse del comune di Torri quest’opera non dovrebbe costare quasi nulla. «A fronte di un impegno economico di circa un milione di euro per il solo primo stralcio e di cinque milioni complessivi», prosegue il sindaco, «noi avremo solo l’onere di vigilare sull’esecuzione dei lavori. Entro giugno dovrebbe esser finito il primo tratto». Dopo l’estate invece potrebbero partire i lavori del secondo stralcio. La seconda parte della pista verrà realizzata a partire dal confine a nord di Torri, verso il capoluogo. Un asse nord- sud, invece che il contrario, «per dare risposta immediata alla necessità di messa in sicurezza del lungolago, a beneficio dei cittadini della frazione», concludono da palazzo municipale. «Voglio ringraziare anzitutto Veneto Strade nelle persone dell’ingegner Alessandro Romanini, oltre che del presidente Gastone Vinerbini e del direttore Invernizzi», conclude Passionelli, «per aver accolto i nostri solleciti e velocizzato l’iter burocratico della Conferenza dei servizi: ci hanno permesso di rimediare alla grave situazione venutasi a creare col ricorso al Tar. Oltre a loro, ringrazio anche l’assessore regionale Chisso e i consiglieri Zigiotto e Bazzoni per l’apporto che ci hanno dato in Regione». Rifacendo l’iter della Conferenza dei servizi «Dovrebbe anche decadere», secondo il primo cittadino, «la discussione del ricorso al Tar, prevista per giugno 2008, dato che è stato superato quanto aveva richiesto quella ordinanza. Abbiamo rischiato seriamente di perdere la possibilità di mettere in sicurezza una parte di territorio importante come il lungolago, ma ora siamo soddisfatti».

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