Da oggi all’11 agosto, in giro per la provincia di Verona, si sentiranno le campane suonare in modo piuttosto strano. Motivo dell’inusitato scampanio sarà un gruppo di suonatori inglesi intenti ad imparare a suonare le campane veronesi, in occasione dello scambio annuale tra l’Associazione suonatori di campane a sistema veronese e l’Associazione suonatori di campane delle diocesi di Bath e Wells, nella ridente contea del Somerset. Il viaggio fa eco ad una precedente «missione» di otto nostri suonatori che l’anno scorso si sono recati in Inghilterra per il medesimo scopo, visitando quasi trenta campanili in sette giorni e imparando la tecnica del suono all’inglese. Adesso è il gruppo veronese a dare ospitalità agli ospiti anglosassoni e nella risicata settimana di permanenza saranno condotti attraverso tutta la provincia, suonando e ammirando le bellezze storiche e naturali del territorio scaligero. Partono oggi pomeriggio a Cisano, frazione di Bardolino, dove avranno modo di abituarsi alle nostre campane. Domani mattina saranno dalle parti di Pigozzo e Mizzole, mentre nel pomeriggio saliranno verso Corrubio e Roverè. Martedì sarà l’occasione per una gita a Verona con la visita al concerto di S. Nicolò; nel pomeriggio la comitiva si dirigerà alla volta di Bovolone e Mazzantica. Mercoledì verrà occupato solo il pomeriggio tra Costermano e Lumini. Giovedì, l’immancabile viaggio a Venezia. L’ultimo giorno, venerdì, sarà diviso tra la mattutina visita al Pantheon di S. Maria in Stelle con scuola di suono presso il locale campanile, e, durante il pomeriggio, la comitiva sarà ospite a S. Zeno di Colognola e Mambrotta. Durante la serata, gran cena d’arrivederci alla presenza delle massime autorità dell’associazione veronese. Grande e indispensabile è stata la collaborazione delle varie società campanarie ospitanti, impegnatesi a procurare un campanile suonabile, suonatori competenti per un adeguato insegnamento e spesso anche una cena completa. Ma perché si deve insegnare a suonare le campane a delle persone che sono già dei suonatori di campane? Il fatto è che in Inghilterra si adotta un sistema di suono che, sebbene sia simile al veronese, ha notevoli differenze. Fondamentalmente, si tratta di campane a rotazione completa (come le nostre), ma estremamente più veloci, e dotate di un congegno molto particolare (lo stay) che consente ai suonatori di lasciare la campana «a bicchiere» (ceppo in basso e campana in alto) senza doverla trattenere. Così le campane sono già pronte per la successiva esecuzione, senza doverle rimettere nella posizione «a concerto». Inoltre i suonatori inglesi eseguono solamente delle successioni di note dalla minore alla maggiore, sebbene essi possano variare questo rigido schema mutando la successione degli squilli, ma l’idea di base rimane quella di una serie matematica con degli scambi (changes) molto severi ed ineludibili, compiuti a velocità inimmaginabile e seguiti a memoria dai suonatori. Niente musica, quindi; mentre qui a Verona la musica si sente, eccome! Agli ospiti inglesi saranno insegnati il «Pange Lingua», «L’Ave Maria» e molti altri motivi sacri della tradizione gregoriana. Senza contare i motivi appositamente scritti per campane! Sicuramente anche questo gruppo rimarrà affascinato dalla nostra terra e dalle nostre tradizioni quanto lo fu D.G. Astridge, l’ideatore dello scambio. La sua prematura e tragica scomparsa non è riuscita a fermare la forza di un sogno.
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Oggi a Cisano