Se è vero, sarà una boccata d’ossigeno per i quaranta agricoltori, spolpati nove anni fa della terra destinata a sorreggere la tangenziale di Castiglione. Se invece è un altro bluff, gli espropriati non staranno certo con le mani in mano a farsi una bella risata, ma passeranno alle maniere forti. E la protesta potrebbe anche arrivare a bloccare la tangenziale. Ma dalla parte dell’Anas assicurano: «I soldi ci sono. Gli agricoltori avranno la liquidazione del pagamento». E c’è anche una data: il 4 dicembre.Per la consegna ufficiale del saldo, in tutto circa un miliardo, il venti per cento di quello che era il totale del debito, è stata prenotata una sala del municipio di Castiglione.Una cerimonia ufficiale, che dovrebbe mettere fine ad un tormentone durato otto anni. Gli espropriati erano stati pagati all’atto della firma dell’accordo bonario dell’80% della cifra convenuta. Ed oggi la notizia fa tirare un sospiro di sollievo a Carlo Anselmi, vicedirettore della Coldiretti: «Dopo le nostre ripetute sollecitazioni finalmente abbiamo avuto le garanzie dalla Prefettura- dice e aggiunge: «Se le promesse, e non me lo auguro, non verranno mantenute, siamo pronti a scendere in campo e a bloccare la strada».Il decreto di esproprio prevedeva che la liquidazione del risarcimento avvenisse dopo 5 anni dall’accordo da parte della ditta costruttrice della tangenziale, la Mazzi di Verona. Nel ’98 il prefetto posticipò però tale termine di altri due anni. Gli agricoltori, sostenuti dalle associazioni di categoria, avevano anche intenzione di chiedere gli interessi legali maturati nel frattempo. Un’altra richiesta era quella relativa ai cosiddetti ‘reliquati inutilizzabili’.Durante i lavori, infatti, vennero interrotti i canali irrigui, che poi nel rifarli erano stati allontanati dalla sede stradale.Uno spostamento che secondo la Coldiretti aveva creato delle strisce di terreno inutilizzabile per gli agricoltori. La Coldiretti, quindi aveva chiesto che l’Anas pagasse anche questo danno creato ai coltivatori.A quanto sembra, i ritardi sarebbero dovuti ad un buco finanziario.In sostanza, l’Anas non avrebbe avuto la disponibilità per il pagamento, facendo così orecchie da mercante ai ripetuti solleciti degli agricoltori, delle associazioni di categoria e perfino del prefetto, che aveva autorizzato gli espropri.«Avevano finito i soldi- sintetizza Anselmi- e per questo era stata chiesta una perizia suppletiva. Adesso speriamo che la vicenda si concluda».
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L'Anas pagherà gli agricoltori
dopo 7 anni di continui rinvii. Per la consegna dei soldi ai coltivatori di Castiglione fissata una sala del municipio per i primi di dicembre
Tangenziale, arriva il saldo degli espropri
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