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Accordo tra gestori e amministratori apre uno spiraglio alla fame di spazi per rappresentazioni. Convenzione col comune: trenta serate riservate agli spettacoli

Torna il teatro all’«Alberti»

Si rialza il sipario del teatro Alberti, anche se a mezzo servizio. Poco importa se saranno solo una trentina in un anno le serate in cui i desenzanesi potranno assistere agli spettacoli teatrali, ma è pur sempre una buona notizia. Grazie infatti ad una convenzione che sarà sottoscritta tra l’amministrazione comunale e la società Teatriz, che gestisce il complesso dell’ex cinema-teatro “Alberti” di proprietà della famiglia Bergamaschi, la storica ed antica sala teatrale potrà ritornare alla sua gloriosa primitiva funzione di ospitare spettacoli di teatro. Come un tempo. Si tratta di un innegabile regalo natalizio dell’amministrazione ai suoi cittadini, soprattutto a quelli animati dalla grande voglia di teatro rimasti a digiuno per interi decenni a causa delle note vicende che hanno portato alla chiusura della sala di via Santa Maria per tutta una serie di ragioni ed incomprensioni, senza che nessuno riuscisse a trovare il bandolo della matassa. Come spiega il vicesindaco Rodolfo Bertoni, «in attesa di definire la destinazione della caserma Beretta (castello), che avrà comunque tempi lunghi, o la destinazione dell’ipotizzata struttura polifunzionale dietro al viadotto ferroviario o, ancora, la possibilità di realizzare una multisala al centro commerciale “Le Vele”, l’amministrazione si è mossa per dare una risposta alla pressante esigenza di spazi teatrali». E allora, continua Bertoni, «la soluzione trovata è davvero interessante e soddisfacente sia per noi sia per i cittadini. Dalla prossima stagione invernale, grazie ad una convenzione sottoscritta tra l’amministrazione ed i nuovi gestori del teatro Alberti (che sarà firmata entro breve, ndr.) il Comune potrà disporre della struttura per una trentina di sere all’anno senza corrispondere un canone né alla proprietà né ai gestori. Due i motivi di soddisfazione: la possibilità di utilizzare uno spazio con una capienza ben superiore a quella del teatro Paolo VI e la possibilità di vedere funzionare questa struttura secondo la destinazione per cui era stata progettata: quella di teatro». Come si ricorderà la società che condurrà una complessa operazione di rilancio dell’ex cinema Alberti (sale per sfilate, mostre ed intrattenimenti) ha presentato già da tempo un articolato progetto che ha posto fine ad una lunga querelle di natura legale ed urbanistica. Un progetto che, sempre secondo la Teatriz, non avrà «nulla a che fare con i locali notturni come disco-bar o discoteche, ma un utilizzo artistico e culturale dello spazio con mostre di pittura, di fotografia e si pensa anche a sale di lettura e sale video». La famiglia Bergamaschi entrò in possesso del complesso nel 1952, dopo che la «piccola Scala del lago di Garda» aveva visto il suo splendore per oltre 150 anni, dal 1813 al 1952. Poi però venne lasciata andare in rovina fino a quando i Bergamaschi la rilevarono investendo centinaia di milioni per ristrutturarla e rilanciarla come sala cinematografica e teatrale.

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