È atteso per oggi, 13 ottobre, il rientro della salma di Luca Pedrali, lo speleosub 59enne originario di Chiari e residente a Salò, scomparso giovedì mattina in una fonte carsica a Oliena, in Sardegna, durante un'immersione profonda per una spedizione di ricerca speleologica. La moglie Nadia Bocchi e alcuni familiari hanno raggiunto l'isola venerdì per riportare a casa il loro congiunto. Sabato scorso, il magistrato ha restituito la salma ai parenti senza richiedere l'autopsia, permettendo così di organizzare la camera ardente a Chiari, dove si svolgeranno i funerali giovedì.
Durante l'incidente, l'attrezzatura utilizzata da Pedrali è stata sequestrata e analizzata dagli specialisti del nucleo sommozzatori dei Vigili del fuoco di Cagliari e Sassari. Secondo le ricostruzioni, dopo aver risalito in superficie, Luca ha accusato un malore improvviso. Nonostante i tempestivi soccorsi da parte dei presenti, ogni tentativo si è rivelato vano. Era un sub esperto che aveva già esplorato la sorgente nel giugno precedente e stava pianificando nuove ispezioni durante questa vacanza con altri bresciani. Con un record di immersione profonda stabilito nel 2017 a -264 metri nelle acque gardesane di Tremosine, Luca era noto per la sua preparazione meticolosa e consapevolezza dei rischi legati all'immersione.


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