Un successo di sport e informazione. Nell’ultimo fine settimana il centro di Garda è stato invaso da bikers – forte l’attesa per la Gran fondo Paola Pezzo – e vacanzieri che complice il bel tempo hanno letteralmente preso d’assedio il Villaggio del turismo in via San Francesco. L’iniziativa «Conoscere e gustare la provincia di Verona», promossa dallo stesso ente di Via Santa Maria Antica a Verona con il contributo della Regione, ha visto per due giorni gli stand con prodotti enogastronomici veronesi meta di migliaia di ospiti italiani e stranieri. Oltre ad assaggiare le prelibatezze proposte dalla terra scaligera è stata per molti l’occasione per approfondire la propria conoscenza della varietà e ricchezza di proposte che sanno offrire il lago di Garda e il suo entroterra. La riprova è data dal numero di contatti rilevati tra sabato e domenica dagli operatori della Provincia presenti in piazza. A snocciolare dati e numeri è lo stesso vice presidente e assessore al turismo Antonio Pastorello più che mai convinto della bontà dell’iniziativa avviata ancora lo scorso anno. «Nella mezza giornata di sabato sono state 4.500 le domande d’informazioni, notizie, il rilascio di opuscoli e materiale vario distribuito gratuitamente ai visitatori. Numeri letteralmente raddoppiati alla domenica con una percentuale d’italiani di circa il settanta per cento e il resto suddivisi tra tedeschi e inglesi». Tra le richieste più ricorrenti le cartine dei singoli paesi del lago, guide con percorsi a piedi, in bici ed enogastronomici. «In particolare grande successo hanno riscosso i poster d’immagini suggestivi del lago oltre alla nuova guida, “La Provincia di Verona e il suo territorio”, con l’elenco e recapito delle molteplici strutture alberghiere». «La prossima tappa di “Turismo e sapori” sarà il 5-6 maggio ad Innsbruck», conclude Pastorello pronto a sottolineare come il compito della Provincia sia anche quello di controllare e coordinare le promozione turistica. Il tutto collaborando con i due consorzi «Lago di Garda è…» e «Verona Tuttintorno» con l’intento di evitare inutili doppioni creando invece virtuose sinergie.