martedì, Settembre 17, 2024
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A Limone e Tremosine è già in costruzione il nuovo impianto che completerà il sistema di protezione ambientale delle acque del Garda

Un depuratore «su misura»per ripulire tutto l’alto lago

di Sono stati inaugurati i lavori di costruzione del depuratore di Limone e Tremosine, un nuovo grande investimento per l’ambiente e per preservare un lago pulito. Il costo è di poco meno di sette milioni di euro, con quattro milioni di finanziamento della Regione, un milione dalla Autorità d’Ambito della Provincia di Brescia, 650.000 euro dal Garda Uno e un milione e 300.000 euro dalla stessa ditta, la Saceccav, che gestirà il depuratore per i prossimi 30 anni. Sarà tutto pronto per il febbraio 2009.L’IMPIANTO ha caratteristiche che lo distinguono da altri depuratori di analoga capacità. Nelle considerazione attorno alle soluzioni logistiche, studiate dalla ditta, emerge anzitutto il dato sul numero degli abitanti di questa zona dell’Alto Garda. Che se in inverno sono meno di tremila in totale, in estate tendono a portarsi attorno alle 18.000 unità di presenze medie ogni giorno. Ne deriva che la portata di metri cubi giornalieri, balza da 775 invernali ai quasi 7.000 dei periodi di massima presenza turistica. Inoltre, spiegano i tecnici, i parametri del trattamento delle acque sono particolarmente restrittivi riguardo gli sversamenti nel lago, considerato a giusta ragione area sensibile.Si aggiunga, infine, che per evitare un impatto ambientale in una zona ad alto interesse turistico, la collocazione dell’impianto è in una vecchia galleria dimessa della Gardesana, che si trova all’altezza del Porto di Tremosine, a poca distanza dal luogo dove si stacca la strada provinciale che conduce a Pieve.A detta dei tecnici, le caratteristiche esposte hanno avuto un ruolo fondamentale nell’elaborazione del progetto nel suo insieme. Il risultato è che ci si dovrebbe trovare di fronte ad un impianto unico nel suo genere, stante l’integrazione tra tecnologia e salvaguardia ambientale.Le linee di trattamento saranno tre, e questa scelta è condizionata proprio dalla fluttuazione della popolazione, mentre anche per un altro verso l’aspetto progettuale è stato vincolato, vale a dire dallo svilupparsi della galleria e dal dovere sottostare agli spazi che questa consente. L’impianto potrà fare conto su quattro pompe per garantire la massima potenzialità. Le pompe stesse sono dimensionate in modo da entrare in funzione in sequenza.LA PIÙ DELICATA fase di trattamento, quella della depurazione biologica, avrà uno «schema» di processo con pre-denitrificazione e nitrificazione biologica seguite da una ulteriore fase articolata su due vasche in serie. I supporti che sono stati utilizzati sono stati forniti da una azienda norvegese.Quanto alle vasche, queste saranno coperte o con calcestruzzo o con pannelli in acciaio amovibili.I lavori per la realizzazione di questo depuratore sono finalizzati a completare il progetto di tutela ecologica del Garda, dopo che negli anni Settanta era stato posato il collettore circumlacuale per una spesa di circa 200 miliardi di vecchie lire ed una lunghezza di circa 120 chilometri, con collettamento degli scarichi fognari verso Peschiera.Nel caso di Tremosine e Limone, invece, i tecnici hanno previsto un depuratore autonomo e i problemi burocratici sono stati affrontati dalla Società Garda Uno, presieduta da Mario Bocchio, oltre che dai sindaci dei due paesi, Chicco Risatti di Limone e Francesco Briarava di Tremosine.

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