giovedì, Maggio 2, 2024
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Dopo le ripetute proteste dei cittadini la Giunta ha approvato i lavori di sanificazione sul pozzo di Vaccarolo. Il Comune investe oltre 400 mila euro per eliminare l’acqua ferruginosa

Un potabilizzatore anti polemica

L’incubo dell’acqua «sporca» a Vaccarolo e a San Pietro tra un paio di mesi potrebbe essere solo un lontano ricordo. La Giunta Pienazza ha infatti approvato il progetto esecutivo per la costruzione del nuovo impianto di trattamento di acqua attinta dal pozzo Vaccarolo Nuovo. Impianto che depurerà l’acquedotto funzionale alle due frazioni desenzanesi. abbattendo, grazie ad appositi filtri, l’alta concentrazione di ferro e manganese. L’importo complessivo dell’intervento si aggira attorno ai 415mila euro, finanziati per intero dal Comune. L’obiettivo principale del nuovo impianto, messo a punto dall’Ufficio Tecnico dell’Azienda Garda Uno, è quello di abbattere la presenza di ferro che tanti guai e disagi ha provocato agli abitanti di Vaccarolo e San Pietro. I disagi idrici vissuti quest’estate nella cittadina lacustre hanno dato luogo ad un mare di polemiche, esplose tra la Lega Nord e la giunta Pienazza, accusata dal capogruppo del Carroccio, Rino Polloni, di «Non aver mantenuto gli impegni presi, di aver sottaciuto le ripetute sollecitazioni sul problema arrivate dall’Asl di Brescia fin dal 2002». Accuse sempre respinte dall’assessore ai lavori pubblici Rudy Bertoni e dallo stesso sindaco Fiorenzo Pienazza. Una polemica che proprio l’altro giorno ha registrato (forse) l’ultima coda. I Ds di Desenzano hanno inviato ai giornali locali una dura e pepata critica all’indirizzo di Polloni, accusandolo di «Sollevare polveroni». A sua volta, il capogruppo leghista ha replicato sostenendo che la sua «Battaglia è stata condotta per tutelare gli abitanti, costretti a bere acqua imbevibile e sporca ed a pagare anche la bolletta», aggiungendo infine che «il Comune avrebbe dovuto intervenire già da anni». Ma con il progetto già approvato le polemiche dovrebbero terminare. I lavori riguardano la realizzazione di una struttura interrata di 31,50 metri di lunghezza ed un’altezza di 3 metri e 70, quindi la costruzione dell’impianto di potabilizzazione con una vasca di lavaggio filtri, un locale filtri e pompe. La portata massima sarà di 12 litri al secondo, la profondità al livello della falda sarà di –47 metri, infine la capacità della vasca di accumulo sarà di 300 metri cubi. Il nuovo pozzo, si diceva, eliminirà i disagi e l’inquinamento (non batteriologico) di parte dell’acquedotto di Vaccarolo e San Pietro. Per esempio, la durezza dell’acqua ha raggiunto talvolta la punta di 42° F. (il valore massimo consigliato è 50 °F) e questo parametro ha creato problemi di depositi e incrostazioni nella rete di distribuzione. Il ferro e il manganese hanno spesso raggiunto livelli di allarme, ma senza mai toccare la soglia di rischio per la salute umana. Inoltre, come già ribadito più volte dall’Asl di Brescia anche nel corso di una conferenza stampa tenutasi giorni fa nel distretto di Salò, l’acquedotto di Vaccarolo non ha mai presentato contaminazioni batteriologiche o di altre sostanze. Infatti tra i residenti non si sono registrate fortunatamente casi di intossicazione. Anche se, in ogni caso, l’acqua che tuttora sgorga dal malandato pozzo di Vaccarolo non è certo adatta per cure diuretiche.

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