venerdì, Aprile 19, 2024
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Dopo le grandinate del 2002 ed il caldo torrido di un anno fa, gli esperti guardano con ottimismo alla produzione. Il clima ha riportato gli standard naturali

Vendemmia: buona annata: in crescita del 10-15 per cento

Il vigneto bresciano ha ritrovato il suo «passo» naturale: le previsioni degli operatori sulla prossima campagna vendemmiale prefigurano, in tutte le aree vitate della provincia, un pieno ritorno a quella «normalità» che scandiva le vendemmie dei nostri nonni. Quindi niente anticipi clamorosi dovuti al caldo eccessivo, e produzione destinata a rientrare nei parametri abituali dopo i «crolli» dovuti alle violentissime grandinate del 2002 e alla siccità dello scorso anno. Un quadro che induce quindi all’ottimismo, e che tutto sommato contribuisce anche al ridimensionamento delle torve profezie dei catastrofisti del clima, che han voluto vedere nelle eccezionali condizioni dell’estate 2003 un punto di non ritorno verso l’autodistruzione. Basti pensare che in Franciacorta lo «start» della raccolta è previsto, tranne qualche sporadica eccezione, dopo il 20 agosto, e più precisamente nella giornata di lunedì 23. Per fare un paragone, l’anno scorso, nello stesso periodo, la vendemmia franciacortina era già quasi terminata. «È chiaro che, a differenza dello scorso anno, ci troviamo di fronte ad un’annata decisamente più nordica, piovosa e fresca – conferma Silvano Brescianini, direttore della Barone Pizzini di Timoline, la casa delle prime bollicine biologiche Docg di Franciacorta -. Nel vigneto, questo si traduce in uve di media gradazione, ottima acidità e con maturazione che segue i tempi classici». La ripresa produttiva è un dato che sembra del resto caratterizzare l’intera Franciacorta. A confermarlo è il Consorzio di tutela, che da quest’anno tra l’altro monitorizza le curve di maturazione delle uve via satellite. «Secondo i dati in nostro possesso la campagna di quest’anno dovrebbe presentarsi in crescita del 10-15% rispetto all’anno scorso, e tornare quindi sui livelli produttivi abituali – spiega il direttore del Consorzio, Adriano Baffelli-. Oltre a questo, prevediamo anche un aumento delle rese pari a circa il 10%, oltre ad una qualità sicuramente interessante. E’ la fotografia scattata dal nostro sistema satellitare, grazie al quale mettiamo a disposizione degli associati tramite Internet i dati precisi sull’andamento del ciclo vegetativo in ogni singolo vigneto. Un procedimento all’avanguardia che ci sta già dando grandi soddisfazioni». Entrando nello specifico del profilo qualitativo, le aziende di Franciacorta sono concordi nel prefigurare un’annata dalle caratteristiche ideali per la produzione di grandi «basi» per la spumantizzazione, mentre qualche cautela in più viene espressa, anche nelle aree del Garda e nelle piccole Doc della cintura periferica bresciana, per quanto concerne le uve a bacca rossa. «La qualità delle uve sta tenendo ovunque- spiega Pierluigi Villa, direttore del Centro Vitivinicolo e dell’Ente Vini Bresciani-. Sicuramente i rossi avrebbero ora bisogno di una stabilizzazione climatica per maturare in condizioni ideali. Ma al di là di questo particolare, il profilo dell’annata non desta certo preoccupazione». Anche sul Garda non è certo stagione di anticipi. «Credo che per le uve rosse potremmo arrivare addirittura alla fine di settembre – spiega il presidente del Garda Classico Paolo Turina -. Le aspettative sono comunque buone, soprattutto sotto il profilo dei quantitativi che segna una ripresa dopo due anni davvero difficili. Per la qualità attendiamo di vedere come andrà agosto: condizioni climatiche eccessivamente fredde e piovose potrebbero avere qualche ripercussione non proprio felice, soprattutto sui rossi». «Anche da noi l’annata si preannuncia davvero bene – afferma Paolo Fabiani, presidente del Consorzio del Lugana -. L’uva in questo momento è bellissima, non vi sono problemi legati a patologie, la maturazione segue i tempi tradizionali ed anche la produzione è discreta. Speriamo nella clemenza del tempo dei prossimi giorni». Insomma, nonostante l’ottimismo qualche cautela è d’obbligo. «In effetti l’annata si presenta bene – dice Giulio Barzanò del Mosnel di Camignone – Ma personalmente preferisco parlare di vendemmia quando l’uva è tutta al sicuro in cantina». Ciò non toglie che la situazione, come spiega Mattia Vezzola, direttore di Bellavista, premio oscar Ais come miglior enologo dell’anno, si presenti felice addirittura su tutto il territorio nazionale. «La vendemmia si prospetta buona da nord a sud, sia per la qualità che per la quantità dell’uva – spiega Vezzola -. Dai contatti avuti con Ismea e con alcuni colleghi di varie zone, mi giungono segnalazioni ottimistiche da tutte le aree di produzione. Nell’intera Lombardia poi le condizioni climatiche sono buone e i processi del ciclo vegetativo sono pienamente rispettati».

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