martedì, Luglio 15, 2025
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Il dirigente dell’istituto comprensivo polemizza con il Comune che ha ottenuto di intitolare le elementari «G. Paolo II». Muzio: «Scuola nuova ma con poche aule e molte carenze»

«Il nome c’era già: Dante Alighieri»

La scuola elementare un nome ce l’ha: è intitolata a Dante Alighieri. Da decenni l’unico cambiamento che l’ha riguardata è stato lo spostamento della sede da piazza Ferdinando di Savoia a via Nencioni, in località Porto Vecchio, avvenuto nel 2003. Nessuna esigenza, dunque, per la scuola di modificare il nome, anche se ha dato piena disponibilità ad accogliere la richiesta della Giunta comunale che ha deciso di intitolarla a Giovanni Paolo II, nonostante la normativa assegni al Consiglio di istituto la competenza di intitolare una scuola. L’approvazione, del collegio docenti prima e del consiglio di istituto poi, è stata a stretta maggioranza. La questione era stata messa all’ordine del giorno dal dirigente scolastico Alberto Muzio che ritiene di dover puntualizzare questi passaggi dopo essersi sentito «tirato per i capelli nella vicenda». Muzio, che andrà in pensione a settembre, ribadisce in una lettera indirizzata a Giuliana Bigardi – dirigente del Centro servizi amministrativi (ex Provveditorato) di Verona – la critica nei confronti dell’amministrazione comunale che ha preso una decisione che non le competeva. «A seguito della richiesta del Comune, dal Csa é arrivata la lettera che domandava motivazione dell’intitolazione e un curriculum di Woityla», dice Muzio. «Un palese errore, come ha dichiarato la stessa Bigardi». «Se si fosse, però, voluto intralciare l’iter di questa scelta, sarebbe stato sufficiente non sottoporre la questione agli organi collegiali della scuola, visto che la legge non lo prevede», spiega Muzio. «Ma è stato fatto proprio per evitare polemiche strumentali. Ed é ovvio che nessuno ha mai messo in discussione la figura di Giovanni Paolo II». Anche perché secondo il dirigente scolastico la scuola elementare di Peschiera ha bisogno di tutto tranne che del nome. «Sebbene sia costata, a detta del sindaco Umberto Chincarini, quattro milioni di euro, ha un numero insufficiente di aule e ha diverse carenze nel funzionamento degli impianti di riscaldamento, di allarme e della centralina telefonica». Muzio riferisce anche di rotture a finestre e a lamiere del soffitto, queste ultime dovute al maltempo. Carenze e disfunzioni che negli anni sono state segnalate all’amministrazione comunale. Interpellato, il sindaco non ha voluto rispondere, ma lo ha fatto il suo vice, Walter Montresor. «La scuola», ha detto, «è stata costruita su indicazioni della commissione edilizia scolastica e gli amministratori non ne fanno parte. Dimensioni, spazi, volumi e loro destinazioni: tutto è stato deciso da questi esperti. L’amministrazione ha messo a disposizione il terreno e il finanziamento. Non mi risulta vi siano mai state condizioni di pericolo. So che anche quest’anno somme importanti del bilancio sono state destinate agli interventi nelle scuole. Per l’elementare di Porto Vecchio, in particolare, stiamo ultimando l’area esterna oltre ad effettuare le dovute verifiche e controlli all’edificio».

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