giovedì, Marzo 28, 2024
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Riparte il confronto con tecnici e agricoltori: possibili modifiche al perimetro presentato in Regione. Benatti: pronti ad un riesame complessivo insieme ai coltivatori

Parco naturale del Mincio: da settembre i confini tornano in discussione

Il Parco del Mincio rimette in discussione i confini del futuro : a settembre la proposta depositata in Regione verrà rivalutata dai soci, insieme a legali e agricoltori, per valutare eventuali modifiche. La decisione è stata presa ieri sera dalla consulta, l'organismo tecnico che riunisce i 14 enti locali consorziati.  Attorno ad un tavolo, con il presidente Alessandro Benatti e parte del consiglio d'amministrazione, c'erano i rappresentanti di 11 Comuni (tutti i soci tranne Curtatone e Roncoferraro) e della Provincia, riuniti ad una settimana di distanza dall'assemblea di giovedì scorso, che si era chiusa con un nulla di fatto. Il montare delle polemiche, con le veementi proteste levatesi dal mondo dell'agricoltura (preoccupato per il rischio di vedere moltiplicati i vincoli di natura ambientale alla propria attività), unite alla difficoltà di interpretare il quadro normativo hanno spinto i vertici del Parco del Mincio verso un maggiore approfondimento della situazione, che scatterà subito dopo l'estate.  Si ripartirà in settembre dunque. In che modo? Coinvolgendo tecnici, coltivatori e legali. Con i primi due si andrà a rivalutare, pezzo per pezzo, tutto il territorio fin qui inserito nel perimetro del futuro parco naturale. Con l'obiettivo di capire se siano opportuni aggiustamenti che tengano conto delle esigenze di uno dei principali settori produttivi del Mantovano. Le cui preoccupazioni erano emerse con forza nei giorni scorsi, quando il presidente di Confagricoltura Sergio Cattelan si era schierato non solo contro il perimetro del parco naturale, ma anche contro la sua stessa istituzione.  Con i consulenti legali il Parco lavorerà invece sul fronte legislativo: Benatti ha definito «fumose» le risposte che il ministero dell'Ambiente ha fornito alle richieste di chiarimenti giunte da Porta Giulia. E per questo la consulta dei soci ha deciso di chiedere ai propri legali un parere su come interpretare la normativa in vigore.  «Il ministero non ha la facoltà di imporci il perimetro – spiega Benatti – Nei giorni scorsi mi ero limitato a riportare il contenuto di un parere del direttore dell'Ambiente, dal quale si evincerebbe che, fino all'approvazione del regolamento del parco, opererebbero divieti derogabili solo attraverso il regolamento del parco stesso. La materia resta di competenza della Regione, con la quale dovremo tornare a parlare».

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