giovedì, Aprile 25, 2024
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L’edificio, di proprietà della Curia, sarà venduto: lettera aperta di 300 cittadini. La protesta: «Per far la spesa si dovrà andare a Moniga»

Sfrattato l’ultimo minimarket

Basteranno trecento firme raccolte tra la popolazione per dire no alla chiusura dell’unico negozio di alimentari di Soiano? Probabilmente no. Perchè lo stabile in cui si trova la «Bottega», minimarket gestito da Maurizio Bazzoli e Michela Lonardi, situato nel cuore di Soiano e con un panorama mozzafiato, fa troppo gola alle immobiliari. Il prezzo di vendita, secondo voci, si aggirerebbe sul miliardo e duecento milioni, ma è un prezzo che sicuramente è in difetto. Il Comune, da parte sua, si chiama fuori. Il sindaco Roberto Rossato, di professione bancario, interpellato da Bresciaoggi è categorico: «E’ una questione prettamente privata, per la quale l’amministrazione non può farci nulla. Non siamo chiamati a dover risolvere noi il problema». La vicenda sta mettendo a rumore gli abitanti di Soiano, che sembrano ormai rassegnati a dover utilizzare tutti i giorni l’auto, dal prossimo 2 gennaio, per andare a comperare il pane o un etto di prosciutto, visto che il più vicino negozio dista alcuni chilometri. L’alternativa? Il supermarket di Moniga. L’aspetto più singolare della contesa è che la proprietaria della «Bottega» è la parrocchia di San Michele, retta attualmente da don Pietro Urbani. In pratica, è stata la Curia di Verona – alcuni anni fa – ad inviare lo sfratto ai titolari del negozio e agli altri inquilini dello stabile, Il parroco allora era mons. Giancarlo Agnolini, proveniente dal Duomo di Desenzano, adesso a Verona. A resistere all’intimazione sono stati solo i gestori del minimarket. Una battaglia legale durata anni interi, ma che sta arrivando al capolinea: nel gennaio 2002 Maurizio Bazzoli e Michela Lonardi dovranno infatti chiudere l’esercizio. Bazzoli ha anche tentato di fare un’offerta alla Curia veronese, ma poi non se n’è fatto più nulla. Le agenzie immobiliari del paese, interpellate dallo stesso Bazzoli e da altri cittadini, indicano un valore vicino al miliardo e 200 milioni per acquistare l’intero immobile che, ripetiamo, si trova in una posizione incantevole e in pieno centro storico. In una lettera aperta al sindaco Rossato e alla Curia di Verona, dalla quale Soiano dipende, i firmatari della petizione sottolineano la «grave situazione che si verrà a determinare qualora dovesse chiudere l’unico negozio di generi vari presente nel centro abitato di Soiano. Alla chiusura del negozio – continuano gli abitanti – ne deriverà sicuramente un grave disagio per i cittadini anziani che non potranno raggiungere facilmente altri negozi». Già, gli anziani. Si parla tanto di «ricollocare gli anziani nei centri storici per non emarginarli», poi si chiudono negozi, taverne, campi di bocce per far posto ai soliti residence con piscine e campi da tennis. A soffrire i disagi saranno però un po’ tutti: anziani, famiglie, turisti che d’estate soggiornano in paese. Da gennaio, se non cambierà qualcosa, si dovrà andare tutti in auto fino a Moniga per comperare un detersivo o due panini. E gli anziani chi li accompagnerà? Commenta Bazzoli: «La lista civica che ha vinto le elezioni aveva dichiarato nel suo programma elettorale che avrebbe pensato a risolvere il problema dell’unico negozio in centro abitato, e invece…». Dietro la «Bottega» campeggia una lapide che ricorda la poetessa Diamante Medaglia Faini. Era solita venire lì, a godersi il panorama per ispirarsi e scrivere i suoi versi. In futuro saranno soltanto i turisti ad ammirare dal loro balcone questo colpo d’occhio sulla Valtenesi e sul lago di Garda.

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