mercoledì, Maggio 1, 2024
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Le barche sequestrate a Castelletto e Bardolino sono state portate a Lazise, a disposizione dei proprietari che sono stati multati. Entrano in azione i carabinieri della squadra nautica di Peschiera

Abusivi in porto, via alle rimozioni

Tempi duri per gli abusivi dell’acqua. Sono infatti ripresi nei giorni scorsi i controlli per accertare la regolarità di boe e ormeggi dislocati lungo la sponda veronese del Lago di Garda. Il primo blitz era stato compiuto a metà agosto dalla polizia, in collaborazione con l’Ispettorato di porto. Stavolta è toccato ai carabinieri della squadra nautica di Peschiera scendere in acqua con le loro motovedette, di nuovo accompagnati dagli ispettori. Nel mirino un’ampia fetta di Benaco tra Peschiera e Castelletto. Proprio a Castelletto è stato denunciato in stato di libertà un tedesco proprietario di una barca di sette metri, ormeggiata abusivamente all’interno del porto. A nulla sono valse le giustificazioni dell’uomo che ha raccontato ai carabinieri di averla ormeggiata in quella boa a causa del temporale che tre giorni prima si era abbattuto sul Garda. I carabinieri hanno scritto due verbali e la barca è stata rimossa da una ditta specializzata. Si tratta di una novità non da poco. Per la prima volta dopo dieci anni, infatti, una ditta ha avuto in appalto il servizio rimozione. Durante tutto questo periodo di tempo era impossibile per le forze dell’ordine rimuovere i natanti. Dunque adesso occupare abusivamente un posto barca può costare davvero caro. I responsabili della violazione della specifica regola del codice della navigazione rischiano infatti denuncia penale e una sanzione particolarmente pesante, compresa tra due e dodici milioni. Sempre a Castelletto i carabinieri hanno anche rimosso un’altra barca, il cui proprietario non è ancora stato rintracciato. Si tratta di un vela di sei metri priva di motore. Tra le persone denunciate c’è anche un francese. Il suo motoscafo di cinque metri era parcheggiato nel canale di Peschiera. Anche in questo caso la giustificazione («Non c’era nessuno, così ho parcheggiato la mia barca») non è servita a salvarlo dalla multa e dalla denuncia. Nei guai sono finiti anche un milanese e un veronese. Il primo aveva «parcheggiato» la barca a vela di 6 metri a Bardolino; il secondo, sempre a Bardolino, aveva attraccato la vela a una boa non sua. Tutte le barche sequestrate sono state portate a Lazise, a disposizione dei proprietari. La rimozione, infatti, serve per «liberare» l’ormeggio e restituirlo al titolare. Il problema, tuttavia, non è così semplice come potrebbe sembrare. Infatti, i posti barca sono sempre più difficili da trovare, non solo nei porti ma anche nelle boe sparse lungo la riva. Le liste di attesa in alcune località turistiche sono lunghissime e ci vogliono anni prima di poter sperare di ottenere una «fetta» d’acqua. È anche per questo che molti cercano di arrangiarsi come possono, a volte in modo illegale. Ne è una testimonianza anche il proliferare di boe abusive al di fuori dei porti, soprattutto durante i mesi estivi. Una risposta la stanno dando alcuni comuni che hanno iniziato una riorganizzazione degli spazi barca, tenendo conto delle mutate esigenze ma anche della necessità di salvaguardare la natura e il paesaggio. (.)

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