mercoledì, Maggio 1, 2024
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Un’associazione curerà un percorso gastronomico nella zona di produzione del vialone nano protetto da marchio europeo. Statuto approvato da 15 Comuni Stand aperti anche alla Domenica

Adesso c’è una lunga strada del riso

Isola della Scala – La «Strada del riso», il percorso gastronomico culturale che attraverserà la zona di produzione del riso vialone nano veronese con il marchio europeo dell’identificazione geografica protetta, arriva in vista del traguardo. Si è ufficialmente costituita in associazione dopo l’approvazione dello statuto da parte di quindici Comuni, godrà di finanziamenti regionali e ha un logo, una spiga di riso su una casa colonica bianca, approvato dalla Regione. Ora tocca ai Comuni che hanno approvato lo statuto, trasformare quell’adesione formale in un impegno vero e proprio, anche economico. Isola della Scala è stato il primo a sottoscriverlo, prevedendo, come Comune con più di diecimila abitanti, un impegno di spesa di tre milioni. L’impegno è stato approvato nell’ultimo Consiglio comunale, dove Luciano Mirandola responsabile dell’associazione «Luoghi di confine» che collabora con la «Strada del riso», ha spiegato gli intenti dell’iniziativa. «Da dieci anni lavoriamo per valorizzare la nostra zona, che non è solo nebbia e zanzare», ha detto, «che ha grandi risorse turistiche e ambientali paragonabili a quelle del lago e della collina, risorse per ora potenzialmente individuate nell’ambiente, nelle ville, nella gastronomia. Isola della Scala è una piccola capitale del prodotto riso. La «Strada del riso» non è solo una strada, ma è un territorio, nel quale, nel giro di qualche anno si dovrebbe riuscire a mettere in piedi un percorso con possibilità di visite guidate». Il progetto «Strada del riso» è stato avviato nel settembre scorso su proposta di Angiolino Roncarà, presidente della sezione riso dell’Unione provinciale agricoltori, e da allora ha trovato l’appoggio di amministrazioni comunali, produttori, ristoratori e associazioni a vario titolo interessate. L’associazione costituitasi non ha fini di lucro e ha per obiettivo la tutela del territorio ad alta vocazione risicola; in quest’ottica si propone di migliorare l’offerta turistica integrata del territorio interessato con l’adozione di standard qualitativi cui dovranno adeguarsi e attenersi gli associati; di promuovere e realizzare direttamente o in collaborazione anche con altri organismi iniziative volte alla conoscenza del patrimonio culturale del territorio; di realizzare e diffondere materiale illustrativo di qualsiasi natura relativo alla «Strada del riso» e di svolgere ogni altra attività informativa utile alla sua tutela e alla sua valorizzazione. Entro il 15 febbraio dovrà darsi un regolamento, un codice di comportamento, che stabilirà, per esempio, che un ristoratore aderente avrà l’obbligo di usare solo il riso tipico della zona e di avere sempre due piatti a base di riso da proporre; che il logo che contraddistingue l’associazione sarà dato, o tolto, a seconda del rispetto delle regole (chi si comporta bene sarà contraddistinto da una, due, tre spighe); che i produttori dovranno aprire anche alla domenica i loro spacci; che ci sarà un controllo dei prezzi e degli orari, affidato ad una commissione di gente esterna.

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