L’imprenditore bresciano Pietro Gussalli Beretta, vice presidente e amministratore delegato della Beretta Holding Spa, ha consegnato ieri pomeriggio 24 scatoloni con capi di abbigliamento (che portano il marchio della sua azienda) ai volontari del garda di Salò. La cerimonia si è svolta nella nuova sede del sodalizio, fondato da Gianfranco Rodella, che era presente in compagnia di due assessori salodiani: Bruno Marelli (Bilancio e all’Associazionismo) e Aldo Silvestri (Sport e protezione civile). Forfait del sindaco Cipani a causa di una indisposizione. «La nostra è una azienda internazionale, e a volte ci fa correre il rischio di scordare chi si trova vicino alla Valtrompia. Ci hanno pensato i pensionati Beretta a riportare alla nostra attenzione la situazione dei terremotati gardesani e valsabbini. Le radici bresciane della mia famiglia non possono dimenticare lo stato di bisogno che si è verificato in seguito al terremoto. Questo è il motivo per il quale ci siamo rivolti all’Amministrazione Comunale, chiedendo di collaborare». Aldo Silvestri: «Abbiamo gradito l’attenzione e è parso opportuno coinvolgere i Volontari del Garda, convinti come siamo del loro attaccamento al territorio. Una considerazione ancora più radicata dopo averli visti all’opera in occasione della recente calamità che ci ha colpito». Il presidente Gianfranco Rodella: «Quello di procedere alla distribuzione dei capi di abbigliamento è un incarico che accettiamo volentieri e che porteremo avanti in accordo con i servizi sociali del Comune. Vedremo di fare le cose per bene, perché sappiamo tutti che spesso in caso di calamità naturali c’è gente che si arricchisce ed altri che vengono a mancare dello stretto necessario». Un dono gradito, è stato ribadito da tutti, che ha — oltretutto — il grande merito di riportare i riflettori verso un terremoto che a parere generale è ormai dimenticato, nascosto forse dagli eventi più grandi e lontani che lo hanno seguito. Una situazione ingiusta, però, come ha ribadito Marelli: «È stato un evento a due facce, che ha colpito una realtà ampia e non solo circoscritta alla nostra città. Abbiamo registrato disagi di tutti i tipi, centinaia di sfollati, case rese inagibili, al pari di strutture che ospitavano edifici pubblici, come la sede Asl, alcune scuole ed il palazzo comunale. Per intervenire su quest’ultimo potrebbero essere necessari 4 milioni. Questa è la faccia della fatica e del disagio. L’altra faccia è rappresentata dalla grande efficienza messa in campo. Ma, forse, proprio la velocità di reazione ha creato l’immagine che si sia trattato di qualche cosa di leggero. Invece non è così». Il futuro, ha continuato l’assessore, presenta più di una incertezza. «Quanto a noi, registreremo un mancato introito per la riduzione dell’Ici del 50% sulle case lesionate, e del 100% se si tratta di prima casa. E pensiamo di esonerare anche dal pagamento della tassa rifiuti. Attualmente un impiegato sta verificando e mettendo ordine tra le domande pervenute, riguardanti le abitazioni inagibili, che sono cen tinaia». Tutto questo mentre la stagione turistica non è poi così lontana: «È vero che vi sono problemi, ma le strutture ricettive sono operative e noi vogliamo offrire l’immagine di una realtà salodiana efficiente ed in grado di accogliere gli ospiti. Abbiamo peraltro confermato tutte le iniziative in calendario per l’inverno e, quanto alla promozione turistica, ci stiamo muovendo con il Consorzio Riviera dei Limoni».