I naviganti di Desenzano sono avvertiti: chi ha mantenuto agli ormeggi la propria barca non in regola con la concessione (e con i tributi demaniali) rischia ora di vedersela sequestrata e di pagare una pesante multa: tra 700 mila e 2 milioni di lire, a seconda di quando si andrà a ritirare il natante al cantiere dell’impresa appaltatrice delle rimozioni, che si trova a Manerba. E’ il diktat del Comune, l’ultimo avviso per quei diportisti che ancora avessero nei porti di Desenzano e Rivoltella la barca fuorilegge e, come tale, da rimuovere per far posto ai legittimi concessionari. La conferma dell’inizio delle operazioni di rimozione forzata, un tempo affidate all’Ispettorato di Porto, viene dallo stesso assessore Giovanni Venieri. «La vigilanza urbana ha già disposto l’applicazione degli avvisi di rimozione sulle barche: i proprietari hanno tempo ora quindici giorni per portarle via. I concessionari in regola hanno infatti la tassa di concessione annuale e, quindi, chiedono di entrare in possesso del loro posto». E i mezzi nautici con la relativa gru d’alaggio sono già pronti. Sono quelli dell’Edil Quattro, la società bresciana di costruzioni e manutenzione portuale gestita dai fratelli Rizzardi con sede a Manerba, che ha stipulato una convenzione con il Comune di Desenzano con gli stessi criteri e parametri utilizzati a suo tempo con l’Ispettorato di Porto, dal quale aveva ricevuto l’incarico per rimuovere i natanti abusivi. Non si dovrebbe chiudere del tutto però il discorso-ormeggi. A Desenzano sono stati parecchi gli esclusi, tra l’altro pure residenti. Ma esiste una speranza. L’assessore Venieri ha difatti confermato che circa 20 persone hanno rinunciato, nel momento in cui avevano ricevuto l’atto formale di assegnazione dal Comune, al posto barca. Come mai? «Perchè noi – rileva Venieri – gli abbiamo sottoposto una seconda autocertificazione che il richiedente avrebbe dovuto firmare, dichiarando in sostanza di ribadire quanto riportato sulla domanda spedita a ottobre scorso: probabilmente, qualcosa li ha fatti desistere…». Non solo, ma ci sarebbero altre decine di diportisti fasulli che avrebbero presentato più domande con una sola barca, per poter affittare i posti barca dietro lauta mancia. Non è una novità, questa. Si tratta di una «regola» che vive da decenni, al lago come al mare, una piaga combattuta da sempre ma mai con efficacia. Anche perchè gli strumenti di autentico controllo non ci sono. Infatti, i natanti lunghi fino a 7 metri e mezzo sono esenti dall’immatricolazione, per cui non possiedono alcun segno di identificazione. Chi andrebbe a contestare qualcosa a Tizio qualora venisse visto salire sulla barca di Caio? «Me l’ha prestata per fare un giro», potrebbe essere la risposta. Allora ci vorrebbero decine di controlli incrociati, e questo per i tanti giorni nella stagione nautica. La Vigilanza Urbana, però, ha problemi ancor più urgenti e delicati con gli extracomunitari clandestini, con i borseggiatori, con le costruzioni abusive, con il traffico e gli incidenti stradali. «Faremo il possibile per scovare i più furbi, sono sicuro che quando – conclude Venieri – cominceremo a sequestrare le prime barche, qualcuno si spaventerà pure…». Ultimissima annotazione. La settimana scorsa dai due porti di Manerba sono state rimosse diverse barche abusive.
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Dopo l’assegnazione degli ormeggi, è guerra agli abusivi. Salatissime le multe: fino a 2 milioni di lire
Barche, al via le rimozioni
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