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Tromba d'aria? Il Comune pensa solo all'amianto

Burocrazia sì, solidarietà no

Spira ancora forte il vento a Torbole, ma stavolta è aria di polemica. A sollevarla contro l’amministrazione comunale (in modo particolare contro il sindaco Parolari) sono i fratelli Toblini, titolari dell’omonimo residence e soprattutto della casa in riva al lago scoperchiata dalla furiosa buriana abbattutasi sull’Alto Garda mercoledì scorso. Il motivo: una storia d’amianto.Amianto di quello compatto, in ogni modo, del tipo che si nasconde nelle lastre eternit, utilizzate spesso fino a qualche anno fa nella copertura dei tetti, com’è risultato per i sei appartamenti d’affitto a turisti di Casa Toblini. Sempre amianto però: da maneggiare con cautela e da trattare come rifiuto speciale quando si elimina. È possibile, infatti, che nella rottura delle lastre si liberino in aria dei minuscoli frammenti, estremamente nocivi per la salute. Evidentemente, messo sull’avviso di quell’incomoda presenza, il sindaco Parolari (che tra l’altro è dirigente dell’Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari) si è mosso.«Ci hanno telefonato – dice amareggiato uno dei titolari – preoccupandosi solo dell’amianto e non del danno subito. E, il sindaco in particolare, è andato a controllare dove era finito l’amianto, anche ispezionando lo scarrabile utilizzato per depositarci i solo i rami spezzati degli ulivi. Che avessimo da fare con dei rifiuti speciali, però lo sapevamo e i vigili del fuoco stessi lo hanno segnalato. Da una parte abbiamo, infatti, accatastato il legname e dall’altra l’eternit. Per eliminarlo, l’amianto dovremo spendere 4 milioni e lo farà una ditta specializzata». Una «solerzia superflua» quella dell’amministrazione comunale, aggiunge Claudio Toblini. «Avremmo preferito un aiuto diverso e solidarietà anche minima da parte del Comune e probabilmente ringraziando rispondevamo che non ci occorreva nulla». Solidarietà avuta da parte di parecchi colleghi operatori turistici di Torbole, compreso quello di Aberto Martinelli (che è pure assessore). «Ringraziamo tutti quanti hanno dato la loro disponibilità offrendo ospitalità ai nostri ospiti e i pompieri di Nago-Torbole e di Riva». L’intervento, molto costoso al tetto (una prima stima quantifica il danno in cento milioni), è già in corso d’opera.

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