Sin troppo facile parlare di «campane a festa» per annunciare il 48° Raduno nazionale dei suonatori di campane in programma oggi e domani a Castelnuovo. Ma l’idea delle campane che suonano a festa è quella che meglio si adatta all’atmosfera e all’entusiasmo con cui il paese attende la manifestazione. Anche perché il raduno nazionale arriva nell’anno in cui si celebrano due anniversari importanti: il 25° dell’Associazione suonatori di campane a sistema veronese e il 10° della Squadra campanaria di Santa Maria Nascente di Castelnuovo.L’idea di portare a Castelnuovo il raduno è stata proprio della squadra locale. D’altra parte si può dire che la storia degli ultimi 165 anni del paese è stata accompagnata dalle campane a partire da quelle dell’antico concerto ospitato nella Torre viscontea. Già nel XIX secolo la torre ospitava un concerto di cinque campane che sono state testimoni, tra gli altri eventi, dell’eccidio dell’11 aprile 1848. Durante gli scontri la campana maggiore aveva ripetutamente suonato a martello, per chiedere aiuto alle popolazioni vicine. Un grido interrotto solo dal colpo di artiglieria che l’incrinò, ammutolendola.Molti anni dopo, nel 1920, al concerto venne aggiunta una sesta campana.Nel dicembre 1998 la campana maggiore si ruppe irreparabilmente. Venne sostituita nell’aprile del 2000 e collocata a riposo nel parco pubblico del Brolo, sotto la Torre viscontea. Nel 2002 al concerto sono state aggiunte altre quattro campane e una decima è arrivata proprio in occasione del Raduno nazional,e cui è stata dedicata.«Inutile negare che siamo molto contenti di aver portato a Castelnuovo questa manifestazione. Un appuntamento di rilievo», spiega Alessandro Deamoli, della squadra campanaria castelnuovese, «anche perché si propone l’obiettivo di dar vita a una Federazione nazionale unitaria, che raccolga tutti i sistemi di suono delle campane presenti in Italia ancora oggi divisi in tante piccole associazioni».È il presidente della Squadra campanaria Luigi Prando a ripercorrere le tappe organizzative dell’evento. «L’idea è nata nel 2005, dopo la nostra partecipazione al Raduno di Bargecchia (Lucca). Siamo rimasti affascinati dall’organizzazione e dall’atmosfera vissute in quei giorni e si è pensato di provare a proporla a casa nostra. L’amministrazione comunale», continua Prando, «ha sostenuto da subito il progetto e in breve è stato formato il Comitato organizzatore. Ne hanno fatto parte rappresentanti della nostra squadra campanaria, del Comune, Pro loco e dell’associazione Suonatori di campane a sistema veronese».Il Comitato ha lavorato per circa un anno e ora Castelnuovo si prepara ad accogliere diverse centinaia di suonatori di campane provenienti da tutta Italia. «Grazie a loro e alla presenza dei cosiddetti “concerti mobili”, ovvero gruppi di campane trasportabili, sarà possibile conoscere da vicino i sistemi di suono veronese, lombardo (ambrosiano), bolognese, reggiano, ligure e così via».«Un’occasione per tutti, appassionati e non», conclude il presidente, «per stare insieme e anche per riscoprire il nostro paese attraverso la storia e il suono delle sue campane».
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L’idea nacque nel 2005 a Lucca, un comitato al lavoro senza sosta per portare questo appuntamento in terra scaligera