Bortolazzi convoca i soci per l’aumento di capitale. «La Camera di commercio? Posso fare un passo indietro»Le lettere di convocazione stanno partendo in questi giorni: il presidente dell’aeroporto Catullo Fabio Bortolazzi chiama a raccolta i soci in assemblea straordinaria entro Natale per lanciare un aumento di capitale da 40 milioni di euro in quattro anni, 10 l’anno. Come anticipato nei giorni scorsi su queste pagine, il sistema degli aeroporti del Garda ha bisogno di risorse che consentano di avere una leva finanziaria per sostenere investimenti pesanti da qui al 2012. Ma la congiuntura economica-finanziaria non è tra le più favorevoli.«Ci sono già soci, però, che hanno dato la disponibilità a versare la propria quota, come Provincia e Comune di Verona», rivela Bortolazzi, «mentre altri come la stessa Camera di commercio e la Provincia di Trento sono disposti anche a sottoscrivere l’eventuale inoptato. Non dovrebbero esserci problemi».La chiusura di bilancio, già negativa per il 2007 (-2 milioni), dovrebbe essere in perdita per circa 5 milioni di euro, «ma almeno 4 sono dovuti a perdite su crediti e 2 di questi sono di Alitalia».I PROBLEMI NEL 2007. Prima la crisi legata al costo dei carburanti alle stelle, poi la crisi finanziaria mondiale hanno portato il mercato dei voli in una fase di enorme turbolenza: nel mondo sono fallite 73 compagnie su 230. Ma i problemi del Catullo-Montichiari non sono tutti qui. Bortolazzi lo sa bene e lo riconosce.«La sensazione che nella società Catullo ci fossero dei problemi l’avevamo già avuta a metà 2007, e sulla spinta dei soci ho preso in mano l’azienda, ma ho dato la disponibilità per un periodo limitato, necessario per riposizionare l’azienda e intendo rispettare questo impegno».PASSO INDIETRO. La sensazione che Bortolazzi lascia trasparire è che il Catullo è solo una delle partite che la Camera di commercio assieme agli altri soci sta gestendo, poi ci sono anche la Fiera, le infrastrutture, l’Authority agroalimentare («abbiamo il ministro Zaia all’Agricoltura e il sottosegretario Martini alla Sanità: dobbiamo portarla a casa, c’è già il progetto per la sede vicino a Veronamercato») e così via. «Quella del Catullo è una delle sfide, ma dietro c’è sempre la Camera di commercio che spinge per lo sviluppo. Ma mica devo fare tutto io», sospira il presidente.Già, entro Natale si decide anche il destino del rinnovo della Camera di commercio. «A me interessa che vengano conseguiti gli obiettivi, che i progetti vadano avanti, che la squadra lavori; se tutto questo è garantito può andare avanti anche con gambe proprie e io posso fare anche un passo indietro. Non è obbligatorio avere sedie…».SOCIETÀ DA RIORGANIZZARE. Ma torniamo al Catullo. «Il 2007 quindi si è chiuso con una perdita di 2 milioni nonostante una crescita dei traffici del 17%. Questo era la conferma che c’erano problemi aziendali, mancava una organizzazione, non c’era una contabilità di tipo industriale, non c’era monitoraggio sui centri di costo, dal punto di vista della gestione era una società fuori controllo. Del resto il mercato cresceva da solo e facilmente, c’era soltanto da regolare la fila dei clienti che volevano entrare al Catullo».Le crisi, si sa, servono anche per mettere ordine in casa, togliere il superfluo, non sono consentiti lussi, tutto deve funzionare al meglio. «Quando sono diventato presidente chiesi subito risorse per 35 milioni, ora sono diventati 40. Ma abbiamo cominciato azioni pesantissime. Intanto, abbiamo portato a casa la concessione per 40 anni per Catullo e Montichiari, e questo è un punto fermo; abbiamo impostato una nuova organizzazione con due Unit business, una per scalo, e una holding unica».CAMPAGNA ACQUISTI. A dirigere la business Unit per Verona arriverà dal 2 gennaio l’ingegner Massimo Soppani attuale direttore generale del Marco Polo di Venezia, l’aeroporto che ha raggiunto i migliori risultati in Italia, un grande esempio di imprenditorialità. Da aprile, in occasione di Vinitaly, vogliamo partire con un volo bisettimanale sul JFK di New York: 280 posti di cui una quarantina in business class, mica low cost».Ma è l’obiettivo strategico la vera sfida: «Vogliamo creare un sistema aeroportuale unico con Bergamo: una sola holding e tre società, una per ogni scalo, ciascuno con il proprio ruolo: low cost ad Orio al Serio, cargo a Brescia e charter a Verona».UN TRIS CON BERGAMO.Impresa dura, ci sono di mezzo le Regioni, la politica… «Le relazioni sono a buon punto, lasciateci lavorare». A Brescia però molti sono arrabbiati con il Catullo che impedisce la crescita di Montichiari. «Brescia non si deve arrabbiare, noi vogliamo far crescere Montichiari che da solo è uno scalo che non va da nessuna parte. Dalla logica territoriale dobbiamo passare a una logica di sistema e quindi puntiamo a creare una società robusta, unica, che sia vista in Europa come un unico aeroporto da Bergamo a Verona con tre piste disponibili. Poi a quel punto la società potrà aprirsi a privati con una quotazione in Borsa e gli enti pubblici potranno ritirarsi e recuperare gli investimenti fatti».CHARTER IN CRISI. Ma i tempi per tutto questo? «Abbiamo rimodulato il piano degli investimenti, che è diventato un piano anticrisi perché nel 2009 il mercato charter è previsto in calo del 30-40 per cento. I passeggeri sono già in calo, il charter è un bene voluttuario, accessorio, quindi risente molto della crisi economica. Noi dobbiamo intanto riorganizzare la struttura, impostare le infrastrutture ed essere pronti nel 2010 quando l’economia ripartirà. E con i 40 milioni potremo fare investimenti per 110 milioni su Verona e 50 su Brescia, secondo necessità».CASELLO E MOBILITÀ. Nel frattempo l’A22 realizzerà in tre o quattro anni il casello autostradale dedicato al Catullo, svilupperemo i parcheggi con 20 mila posti e il sistema mobilità con il collegamento su Verona e la Fiera. Il Catullo diventerà la porta d’entrata di Verona, anche a servizio della Fiera. Se verrà realizzato questo piano l’aeroporto avrà uno sviluppo enorme e un valore ben diverso da quello attuale».VINO E CANTINA. Bortolazzi, ma deve fare tutto lei? «Guardi, il consiglio camerale ha sempre lavorato all’unanimità, sa bene quello che deve fare e verrà in buona parte riconfermato. Saprebbe andare avanti anche se io andassi in vacanza, le cifre sono già accantonate. Ripeto, il problema non sono io, posso fare passi indietro. Devo curare la nuova cantina con mia moglie, stiamo preparando le etichette per le bottiglie, un vino strepitoso nato sui vigneti di Palazzolo di Sona». Chissà se almeno lui ci crede…Investimenti e concessione per 40 anniIl Catullo ha problemi infrastrutturali che rischiano di condizionarne la crescita. Fortunatamente la trasformazione da scalo militare a scalo civile consente di disporre di nuove aree per ripensare l’aerostazione. Mentre tutti i principali aeroporti sono su due piani (piano terra per arrivi, primo piano per le partenze con i finger che collegano agli aerei) il Catullo ha un solo piano e grandi difficoltà strutturali per alzarsi, se non rinforzando le fondamenta. L’investimento per la sopraelevazione su più livelli è prevista tra gli investimenti da qui al 2012 per alcuni milioni di euro. La ristrutturazione del terminal partenze costerà 8 milioni, altri 3,5 per gli ampliamenti al primo piano; 5,5 milioni per riqualificare la pista di rullaggio; ben 23,4 milioni per il nuovo piazzale di sosta degli aeromobili. È previsto un parcheggio auto multipiano da 15 milioni.Altri investimenti sono nel piano di sviluppo per Montichiari in virtù della concessione in capo al Catullo rilasciata dal ministero e in fase di registrazione alla Corte dei conti, che attendeva il cambio di status da militare a civile. E il governo riconosce che «la società Catullo spa è l’unico soggetto già legittimato a presentare istanza di concessione per la gestione degli aeroporti di Verona e Brescia».Martedì 25 Novembre 2008 PROVINCIA Pagina 39L’APPELLO. I portavoce delle associazioni ambientaliste difendono la necessità, dopo 35 anni di attesa, di istituirlo in seno all’ente montano
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Parla il presidente della società aeroportuale e dell’ente camerale che entro Natale affronterà l’assemblea per lo scalo e il rinnovo della Camera