Da alcuni giorni i bambini di Moniga e i loro genitori sono più sicuri grazie a «nonno vigile», alias Franco Lussignoli, ex portalettere e presidente dell’avis Valtenesi. L’Amministrazione comunale di Moniga, con l’assessorato alla pubblica istruzione, e il comitato «Valtenesi sicura» hanno fortemente voluto l’istituzione di questa figura per la sorveglianza e la tutela dei bambini durante l’ingresso e l’uscita dalla escuole elementari e materne del Comune. L’istituzione del «nonno vigile» nei giorni scorsi è stata presentata ai bambini, ai genitori e agli insegnanti dal primo cittadino di Moniga, Massimo Pollini; dal vice sindaco e presidente del comitato «Valtenesi sicurezza» Enzo Dolci, e dal consigliere delegato Manuela Vezzola. Numerose le domande dei bambini in merito ai compiti del nonno vigile, cui sia gli amministratori che Franco Lussignoli hanno risposto con pazienza. Nel corso dell’incontro l’Amministrazione di Moniga del Garda ha donato alle scuola elementare e alla materna e alla biblioteca una pubblicazione con la fiaba di Pinocchio, in versione dialettale dal titolo «Chèl che ghè capitàt a Pinocchio», con il testo in italiano scritto dal professor Gianluigi Tregambi. L’opera, ideata dall’associazione «Amici del teatro minimo», è stata realizzata in sinergia con la Provincia di Brescia e ha avuto il patrocinio del Ministero dei beni e delle attività culturali, della regione lombardia e della Fondazione Carlo Collodi. La pubblicazione ha potuto contare sul contributo di 32 Comuni, tra i quali Moniga del Garda, e di 5 Comunità montane. Il testo è accompagnato da 36 illustrazioni, uno per ogni capitolo: si tratta di dipinti di artisti bresciani, i quali pur mantenendo elementi del proprio linguaggio, per una volta hanno abbandonato i temi a loro più cari per rappresentare lo straordinario personaggi di Collodi. Tra questi bellissimi dipinti spicca l’opera della pittrice Anna Adami, con Pinocchio e Geppetto raggiungono a nuoto la riva. La tela ha come sfondo il meraviglioso castello di Moniga del Garda. L’impresa di Tragambi appartiene alla tradizione della poesia bresciana e pertanto Pinocchio si legge e si vede inserito nel nostro territorio e nella nostra storia e tutto ciò si traduce in uno strumento per la conservazione delle nostre tradizioni. Per i bambini, dunque, uno strumento in più per imparare qualcosa di utile, divertendosi.