lunedì, Maggio 6, 2024
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Un Garda blu come la «bandiera» consegnata ieri mattina alla città di Sirmione dai responsabili della fondazione Europea.

Cerimonia in piazza castello

Una bandiera blu targata Europa per il Garda. L’ha ufficialmente consegnata ieri mattina al sindaco Maurizio Ferrari nella bella cornice di piazza castello il presidente della Fee Italiani Roberto Riccioni. La penisola tanto cara al poeta Catullo l’ha guadagnata, unica città della Lombardia ed unica zona lacustre d’Italia, grazie all’impegno in materia ambientale. Infatti l’inserimento di Sirmione e dunque del Garda nelle aree d’eccellenza non è dovuto solo alla tutela della qualità delle acque di balneazione quanto ad un più generale impegno sul fronte dell’ambiente e dei servizi. Si va dal passaggio all’uso di motori elettrici nel centro storico alla balneabilità alla raccolta differenziata dei rifiuti, alla preclusione dell’accesso alle spiagge da parte delle auto, alla sorveglianza al collegamento delle fognature al depuratore centralizzato al progetto di creare il museo della pesca che il Comune si accinge a realizzare nella zona di Lugana usufruendo di due edifici demaniali. Con la bandiera blu il sindaco ha ritirato anche un elenco di impegni che Sirmione assume come impegno formale e che riguardano gli aspetti prima ricordati. Il primo passo, probabilmente entro fine giugno, sarà la messa al bando totale nel centro storico dei ciclomotori azionati da motori a scoppio Un Garda blu come la «bandiera» consegnata ieri mattina alla città di Sirmione dai responsabili della fondazione Europea che assegna i prestigiosi riconoscimenti ambientali. Il più grande lago italiano guadagna posizioni sul fronte della qualità delle acque anche se proprio ieri, in coincidenza con l’inizio dell’estate, sono arrivati i primi divieti di balneazione. Sono però soltanto 3, tutti concentrati a Desenzano su ben 125 spiagge monitorate: 52 nella zona Bresciana, le altre in quella Veronese e Trentina. Complessivamente la situazione appare decisamente buona. Mai era infatti accaduto negli ultimi 30 anni che la stagione della balneazione si aprisse con tutte le spiagge aperte ai tuffi. E la situazione è rimasta favorevole su tutto il periplo del lago fino al 20 giugno. Dunque il Garda comincia ad incassare i frutti di interventi e progetti che hanno occupato l’ultimo quarto di secolo serviti a concretizzare il mega impianto di collettazione e depurazione. Questi sono i numeri: 120 chilometri di tubazioni che girano tutto attorno al Garda, stazioni di sollevamento, telecontrollo, un depuratore centralizzato a Peschiera per un investimento che ormai viaggia attorno ai 200 miliardi. Resta da completare la depurazione dell’alto Garda, a Limone dove da anni sono disponibili i fondi per realizzare un depuratore locale da collocare in una delle gallerie dismesse dall’Anas. Impresa che ormai è considerata al limite dell’impossibile visto che non si riescono ad ottenere le necessarie autorizzazioni. Sono invece in fase di completamento i lavori nei cantieri aperti dal Garda Uno, che interessano larga parte dei comuni rivieraschi. Si tratta di opere di ampliamento, sistemazione, completamento delle reti fognarie. L’investimento è di circa 8 miliardi mentre 5, come ricordato, sono già stati stanziati per il depuratore di Limone. Il Garda ha rilanciato ieri l’operazione «trasparenza» attraverso il servizio «summerservice» attivato in collaborazione con l’Adac, il potente Automobil club tedesco che conta 14 milioni di iscritti. Grazie al lavoro di un biologo incaricato dall’istituto di idrobiologia di Costanza vengono raccolti ed elaborati i risultati delle analisi delle acque di balneazione del lago. Questi sono poi diffusi quotidianamente in tutti i Paesi di lingua tedesca attraverso i mass media: quotidiani, radio, televisioni, Internet e numeri telefonici verdi. Per chi già si trova sul lago le informazioni possono essere ottenute tramite il servizio di segreteria ambientale della Comunità del Garda (Tel. 0365290411) o il sito Internet (www.lagodigarda.it). Restano per il più grande lago italiano i problemi riguardanti le modifiche. Il pericolo principale è la cementificazione delle rive che in certe zone del basso lago, ma anche altrove, procede con ritmi impressionanti come dimostrano le gru in azione e certi «obbrobri» apparsi anche recentemente.

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