mercoledì, Maggio 15, 2024
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Il sindaco boccia l’idea di vendere l’ospedale per finanziare la costruzione di una struttura polifunzionale. Altro fronte di polemica è il trasferimento a Vobarno del servizio di Medicina del lavoro

Cipani: «Provocatoria la proposta Asl»

Il Comune di Salò respinge la proposta avanzata dall’Asl e dall’Azienda ospedaliera di Desenzano (Aod) riguardante la realizzazione di una «nuova struttura polifunzionale integrata». «Considerati gli innumerevoli servizi, a valenza sanitaria e socio-sanitaria, erogati da queste Aziende nel territorio di Salò – avevano scritto al sindaco Giampiero Cipani i direttori di Asl e Aod, Carmelo Scarcella e Mauro Borelli – e l’esigenza, avvertita da tempo, di assicurare, in un polo principale, l’erogazione delle prestazioni tese a soddisfare i bisogni di salute del bacino di utenza dei Comuni del medio Garda, si ritiene opportuno portare alla vostra attenzione la proposta di realizzare un’unica struttura dedicata ai servizi di cui trattasi».Secondo Scarcella e Borelli, tale struttura consentirebbe di razionalizzare i servizi, offrendo all’utenza un unico, principale polo di erogazione delle prestazioni. La richiesta avanzata al Comune non è da poco: «Si precisa – scrivono i direttori di Asl e Aod – che la superficie lorda necessaria per garantire lo svolgimento delle attività è pari a circa 6.000 metri quadrati (18mila mc), cui deve aggiungersi una congrua area per gli accessi esterni e le zone di parcheggio». Nella struttura troverebbero collocazione servizi dell’Asl (consultorio, ambulatori di igiene, assistenza domiciliare, guardia turistica, ambulatori protesica, guardia medica, logopedia) e dell’Aod (radiologia, Avis, centro prelievi, poliambulatori, comunità protetta, centro psico-sociale, neuropsichiatria infantile, fisioterapia, dialisi). Scarcella e Borelli suggeriscono al Comune anche come finanziare l’opera: «Le risorse necessarie alla realizzazione di un obiettivo tanto importante potranno derivare dalla vendita dell’immobile che ospita l’ospedale di Salò, in avanzata fase di dismissione».«Questa – commenta il sindaco Cipani – è una proposta provocatoria. Non si tratta di un progetto di sviluppo socio-sanitario, si vogliono semplicemente ricollocare servizi già esistenti sul territorio e per farlo ci chiedono di vendere l’ospedale». La risposta del sindaco non lascia spazio a ripensamenti: «Giunta e maggioranza – scrive Cipani a Scarcella e Borelli – hanno confermato all’unanimità l’assoluta indisponibilità a concedere il mutamento dell’attuale destinazione d’uso dell’ospedale di Salò, presupposto indispensabile per favorire la vendita e la realizzazione della vostra proposta». Cipani ribadisce inoltre che potranno essere valutate in modo favorevole solo soluzioni che prevedano il mantenimento delle funzioni sanitarie, socio-sanitarie o comunque di interesse pubblico del vecchio ospedale. Resta da segnalare un’ulteriore nota polemica tra Comune e Asl, dovuta al recente trasferimento da Salò del servizio di Medicina del lavoro (trasferita a Vobarno) e del Distretto di veterinaria (portato a Lonato). «All’Asl – dice il sindaco – abbiamo messo a disposizione Palazzo Tosi e il palazzo in Viale Landi, sedi prestigiose e spaziose. Abbiamo offerto anche l’utilizzo dell’ultimo piano dell’ex liceo. Nonostante questa enorme disponibilità di spazi hanno deciso, in modo del tutto imprevedibile, di trasferire i due servizi».

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