giovedì, Novembre 30, 2023
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COMITATO ANTI TAV

«Non pos­so par­lare come por­tav­oce del Comi­ta­to anti per­ché da tem­po ormai non ci incon­tri­amo più: uno degli obi­et­tivi rag­giun­ti da chi ave­va a cuore questo trac­cia­to è sta­to anche quel­lo di creare dis­tan­za tra i cit­ta­di­ni uni­ti per con­trastare la nuo­va lin­ea fer­roviaria». È amaro lo sfo­go di Lau­ra Richel­li, por­tav­oce del Comi­ta­to per la sal­va­guardia di Peschiera e del san­tu­ario del Frassi­no. «Quan­to sta acca­den­do è ciò che temeva­mo sin dagli inizi. Io, almeno, me l’aspet­ta­vo: ma vera­mente c’era qual­cuno, inclusi i nos­tri ammin­is­tra­tori, con­vin­to di pot­er real­mente intavolare trat­ta­tive con i prog­et­tisti e i costrut­tori del­la Tav?». «Il sin­da­co ha ritenu­to di non dover nem­meno aderire all’ul­ti­mo ricor­so pre­sen­ta­to da altri Comu­ni, Castel­n­uo­vo e Sona ad esem­pio, con­tro la legge obi­et­ti­vo e il suo tagliar fuori pro­prio le Ammin­is­trazioni locali da certe deci­sioni. Cosa si può recrim­inare, dunque, ora? E a che tito­lo?». «L’u­ni­ca conc­re­ta sper­an­za che abbi­amo è che non ci siano fon­di suf­fi­ci­en­ti. In caso con­trario», dice la Richel­li, «è inutile cullare il sog­no dei minori dan­ni: qui i dan­ni saran­no irre­versibili, soprat­tut­to per l’en­tità del cantiere, e ricad­ran­no su tut­to il ter­ri­to­rio e la sua comu­nità». «Chissà che qual­cuno non ritorni sui suoi pas­si e capis­ca che forse non avrebbe fat­to male a nes­suno man­tenere un con­fron­to puli­to e coer­ente con­tro questo prog­et­to», con­clude.

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