lunedì, Maggio 6, 2024
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L’ufficializzazione nel prossimo consiglio comunale. Signori: «La permanenza costa, e le finalità sono superate».

Comunità del Garda Sirmione dice addio

Il consiglio comunale di ieri ha ufficializzato una decisione di peso: Sirmione esce dalla Comunità del Garda. La scelta, che era già stata fatta dalla Giunta Ferrari, verrà votata dal prossimo consiglio comunale, giovedì 29 luglio, per l’approvazione definitiva. Si materializza insomma un’altra defezione eccellente, chi si affianca alle altre verificatesi nel corso degli ultimi anni e che potrebbe indebolire ulteriormente le forze dell’ente comprensoriale guidato da Pino Mongiello. «Considerato che di recente – spiega l’assessore sirmionese al Turismo Giordano Signori – si è costituito il Consorzio del Garda, di cui fa parte anche Sirmione, l’attività della Comunità viene ulteriormente snaturata. La permanenza costerebbe poi parecchio alle nostre casse: insomma, non avrebbe senso restare legati a due enti. La Comunità del Garda è partita inizialmente con finalità valide, che però oggi sarebbe opportuno aggiornare, se non addirittura rifondare, e con impegni meno onerosi. A Sirmione la permanenza costava oltre 23 mila euro l’anno». Tutto deciso quindi? «Siamo comunque pronti – risponde Signori – a un eventuale rientro in qualunque momento, se ovviamente si verificassero quelle condizioni di cui parlavo prima». Grandi scelte a parte, il consiglio comunale di ieri è stato chiamato ad accogliere le dimissioni di Franco Cerini, della civica «Per Sirmione», in minoranza a palazzo Callas assieme alla Lega nord. Al suo posto entra Luigi Cagliàri. Da notare che una settimana prima era stata Luciana Leali (anche lei dell’Udc come Cerini) a lasciare il consiglio cedendo il posto al diessino Mario Visconti. Una formalità solo apparentemente: non sono infatti mancati i «fuochi d’artificio». Dopo le parole di apprezzamento pronunciate dalla capogruppo Donatella Garlaschi per Cerini – «per il prezioso lavoro svolto durante e dopo la campagna elettorale e per la sua indiscutibile capacità di imprenditore alberghiero» -, Massimo Wilde della Lega nord ha rinfacciato a Cerini atteggiamenti politici tenuti negli anni trascorsi in Comune, e ha definito la lista «Per Sirmione» una «vera armata Brancaleone». «Ma quali impegni personali – ha tuonato l’ex senatore parlando delle ragioni delle dimissioni -, e poi perché stasera (ieri per i lettori) non è presente in aula? Cerini nel passato ha fatti tanti errori, e i suoi amici della Dc lo chiamavano “gatto silvestro” perchè sgusciava sempre. E adesso si è ripetuto, convincendo alcuni giovani facendo loro balenare l’idea di una lista nuova e innovatrice».

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