lunedì, Aprile 29, 2024
Presentati in un volume i risultati di indagini sperimenmtali econoscitive

Convegno a Lazise

È stato presentato, sabato scorso 18 novembre 2000, presso il Centro Congressi Meridiana delle Cantine Lamberti di Lazise, il volume “La viticoltura veronese: Bardolino, Custoza, Lugana”.Di seguito pubblichiamo l’intervento di saluto del presidente della Provincia di Verona, Aleardo Merlin.Illustri Relatori, Signori e Signorel’impegno dell’Amministrazione Provinciale nel sostenere l’evoluzione di alcuni dei principali presidi dell’economia agroalimentare veronese transita, come nel caso odierno, nella elaborazione di indagini sul territorio, vuoi per avere un tempestivo monitoraggio di quanto il sistema imprenditoriale, agricolo ed agroalimentare, sta realizzando per conquistare nuovi e più redditizi spazi commerciali, vuoi per affermare il proprio prodotto su mercati nuovi e di stimolante potenzialità.In questa ottica, l’amministrazione pubblica assume, più che nel recente passato, una funzione propulsiva e di coordinamento insostituibile, oltre clic il ruolo di stimolatore verso nuovi e più impegnative forme di imprenditorialità. questo in sintonia con l’irreversibile processo di globalizzazione dei sistemi economici e commerciali.Ruoli che la Provincia ha fatto proprio sin dall’inizio innescando con il sistema imprenditoriale un intenso confronto dialettico maturato, in questo caso, nella raccolta e nella pubblicazione dei risultati di un indagine relativi a tré importanti segmenti della nostra viticoltura ed enologia, di sicuro una delle più avanzate ed organizzate dell’intero panorama nazionale ed internazionale.Dati che, a secondo degli angoli di lettura, possono offrire risposte ai non pochi quesiti cui l’imprenditore viticolo cerca risposta, in particolare quando si trova a dover affrontare mercati sui quali la competizione impone scelte coraggiose, non sempre frutto di approfondite verifiche, talvolta antitetiche con il bagaglio di conoscenze imprenditoriali che ciascuno si porta dietro.Sono indiscutibilmente scelte in linea con le dinamiche della domanda del prodotto che, tuttavia, mai dovrebbero portare alla sua innaturalità, alla perdita di quelle caratteristiche che ne determinano la unicità della personalità. Noi tutti oggi ascolteremo fra breve il percorso compiuto dai tecnici di comprovata esperienza per la rilevazione di tutti i parametri che presiedono, in primis, alla produzione delle uve che danno vita al Bardolino, al Custoza ed al Lugana, e, successivamente, alla loro trasformazione in vino. Dati volutamente e rigorosamente assunti in omogeneità di parametri proprio perché la loro utilizzazione fornisca quelle indicazioni e quei suggerimenti che permettano di sintonizzare tecniche e prodotto alle esigenze dei mercati e dei consumatori.La conoscenza è sicuramente indispensabile per governare il prodotto ed il mercato. Ed a questa conoscenza noi offriamo un contributo importante frutto non solo della disponibilità dei Consorzi di Tutela, qui rappresentati dai loro presidenti, bensì anche del concreto impegno della Camera di Commercio, della sensibilità della Banca Popolare, alla cui attenzione verso il sistema imprenditoriale veronese dobbiamo la realizzazione del volume che oggi presentiamo, della collaborazione del Gruppo Italiano Vini che ci ospita, della preziosa professionalità del prof. Calò e dei tecnici dell’Istituto Sperimentale di Viticoltura di Conegliano, oltre che di quella del nostro Centro per la Sperimentazione in Viticoltura e della sezione Veneto Occidentale dell’Associazione Enologi Enotecnici Italiani.Attori tutti di un documento che permetterà una migliore comprensione dei processi che danno origine a tre dei prodotti di punta della enologia della nostra provincia e che rappresentano circa il 24% dell’intera superficie provinciale investita a vigneto DOC, poco più do un quinto del vino DOC prodotto in Verona ed altrettanto dell’uva denunciata. Un patrimonio di ragguardevoli proporzioni alla cui conservazione e miglioramento l’impegno della nostra Amministrazione offre, da oggi, un contributo non effimero.Nel ringraziare tutti per l’attenzione e la partecipazione, mentre mi accingo a lasciare la parola ai presidenti dei Consorzi di Tutela, mi sia consentito rivolgere il più vivo ringraziamento al prof. Calò con l’auspicio che la Sua attenzione verso la vitivinicoltura veronese si intensifichi nei risultati e nell’impegno.

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