domenica, Aprile 28, 2024
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Un convegno, promosso dalla Comunità del Baldo fa il punto, anche scientifico, su una produzione tipica

Diagnosi per il marrone dop:è sanissimo ed è un toccasana

Il castagno è protagonista. Conquista infatti tutto lo spettro di interventi un convegno, a San Zeno di Montagna promosso dalla Comunità del Baldo. Si è fatto il punto della castanicultura in Italia, sul Baldo «in primis», con relatori veronesi, trentini e di caratura europea, più l’intervento di medici esperti di alimentazione e una mostra antologica, a cura del professore Elvio Bellini della fiorentina Accademia dei Georgofili, direttore del dipartimento di ortoflorofrutticultura e del polo scientifico dell’università toscana, sulla cultura di quest’albero straordinario, che ha determinato il paesaggio e salvato praticamente mezzo mondo dalla fame (il vero «albero del pane»), ciò che dovrebbe o potrebbe continuare a fare se l’attenzione dei potenti fosse meno distratta. Erano proprio le «autorità» a brillare, infatti, per assenza.Poche persone in sala, per un argomento, però, tutt’altro che leggero. Con Cipriano Castellani, presidente comunitario e l’assessore provinciale all’agricoltura Dionisio Brunelli, hanno dato vita ai lavori, aperti da Simone Campagnari, presidente del Consorzio di tutela del marrone dop di San Zeno e dal sindaco Adriano Peretti, che ospitava il congresso nazionale delle cento citta del castagno.A dare lustro a un prodotto «povero» ma allo stesso tempo «ricco» sotto ogni profilo, sono stati gli studi della facoltà di medicina dell’Università di Verona, dedicati proprio al marrone del Baldo; inclusa, nello spettro delle analisi, anche una risonanza magnetica nucleare. Lavori che sono stati illustrati dal dottore Daniele Degl’Innocenti, e che ne hanno disvelato le doti organolettiche nutrizionali, ponendolo fra i primi, i migliori d’Italia, per ricchezza di microalimenti, carboidrati complessi, principi attivi, vitamine, qualità mineralizzanti, capacità di contrasto e prevenzione della malattie, tipiche dell’essere umano contemporaneo insidiato nella sua biologia da un’alimentazione con prodotti alterati-adulterati e non genuini. Una conferma che i nostri vecchi sapevano anche mangiare meglio…La nota preoccupante c’è, comunque, e pesa; almeno, per ora, solo come minaccia. Si tratta della vespa del castagno, arrivata dal Giappone e dalla Cina con ecotipi importati nei vivai del Piemonte e ormai diffusa in tutta la penisola tranne, per ora, che nel Veronese, ma comunque nel resto del Veneto e in Trentino. «Arriva anche col vento, è una galla che si ritrova su foglie, rametti e fiori e porta a morte l’albero», ha detto a Cà Montagna Michele Zanpini del Servizio Fitosanitario Regionale: «Occorre per i nuovi impianti un vero e proprio passaporto. Un passaporto biologico».La lotta sperimentale agli insetti che pregiudicano la produzione di castagne e marroni è stata quindi illustrata dal dottore Giorgio Maresi dell’Istituto Agrario di San Michele all’Adige di Trento con il dottor Tullio Turchetti del Centro nazionale delle ricerche di Firenze, per un albero definito risorsa fondamentale delle montagne , forte, bello ed anche, insostituibile, quale fonte di reddito. Dal praticamente debellato «mal de l’inchiostro» (che fece stragi in Europa ai primi del secolo scorso) al «cancro corticale». Il tutto per arrivare comunque a una conclusione, semplice, quanto inpegnativa: «Salviamo la pianura attraverso la montagna».Soddisfazione per i successi. ormai sempre più «blasonati», del marrone dop; pazienza e interventi per i problemi che restano aperti. In ogni caso, fino a domenica, giorno della fine della festa della castagna nel capoluogo montebaldino, resta aperta la mostra a Cà Montagna.Sono 30 pannelli da 18 belle foto a colori l’uno, con tutti i rapporti ambientali nelle quattro stagioni e fra territorio, paesaggio, storia, esemplari monumentali (patriarchi della natura anche di 800 anni), la presenza in storia dell’arte, letteratura, filatelia, geografia, gastronomia, liquoreria, ecotipi, industrie conserviere, metodi di stagionatura e lavorazione del frutto e del legno, farmacia (il tannino), carbonaie, nella favolistica e nell’etnografia. Uan rassegna da non perdere: per le Olimpiadi era in Cina, adesso va a Montpellier in Francia.

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