domenica, Maggio 5, 2024
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Anche i velisti di Luna Rossa aiutano: venti ragazzini ucraini sulle barche dello Yachting e della Lega navale

Dimenticare Chernobyl sul lago

In barca a vela per dimenticare Chernobyl. Una ventina di bambini provenienti dall’area del disastro nucleare dell’86 ha potuto trascorrere un’intera giornata in mezzo al lago grazie alla collaborazione fra lo Yachting club di Torri, la locale amministrazione comunale e il museo del castello scaligero, la Lega navale italiana di Garda e l’associazione Arcobaleno di San Zeno di Montagna. I ragazzi sono ospitati da varie famiglie del comprensorio Baldo-Garda a Bardolino, Caprino, Costermano, Garda, Lazise, San Zeno di Montagna, Torri; qualcuno è anche a Verona. A portarli in Italia è l’associazione Arcobaleno, formata da un gruppo di madri della zona. Li ospitano perché è dimostrato che in un solo mese di soggiorno in ambiente non contaminato i bambini riescono a perdere dal trenta al cinquanta per cento delle radiazioni assorbite. La contaminazione, là nella loro terra l’Ucraina, arriva attraverso il cibo, attraverso le materie prime coltivate localmente. Così crescono a dismisura i casi di ragazzini colpiti da malattie gravissime. Portarli in Italia per un mese può salvarli, così nella zona del Baldo-Garda è nata l’associazione Arcobaleno, che riunisce famiglie disposte ad accogliere questi piccoli ospiti. Sino ad ora, in un paio d’anni, ne hanno ospitati centocinquanta. E il progetto va avanti. A dare una mano concreta sono arrivati anche i rappresentanti di due circoli velici di spessore: lo Yachting Club di Torri, che ha avuto quattro dei propri soci nell’equipaggio di Luna Rossa, e la Lega navale di Garda. Qualche giorno fa i ragazzini ucraini ospiti delle famiglie gardesane sono saliti sulle quattro imbarcazioni messe a disposizione dai due team velici. Con loro c’erano il fisico russo Anatolij Korotov e la moglie Marina: subito dopo il disastro lui operava a Chernobyl, e quando s’è reso conto della gravità della situazione ha messo in piedi il centro di beneficenza Nadezha, controparte dell’associazione italiana Arcobaleno. Al timone di due delle imbarcazioni hanno preso posto i presidenti dei club velici, Alberto Maria Sartori ed Enrico Dall’Agnola. La crociera ha toccato Torri e punta San Vigilio, con tanto di bagno al largo. L’accoglienza dei velisti è stata calorosa: ogni ragazzino ha potuto portarsi a casa il cappellino e la maglietta dello Yachting Club. E dopo l’uscita sul lago c’è stata la visita al castello. «È stata una bella esperienza», dice Daniela Cressotti, presidente dell’associazione Arcobaleno, «anche perché ha dimostrato come un intero territorio possa contribuire a queste iniziative di solidarietà. Speriamo di incontrare altre famiglie, altri enti ed altre associazioni altrettanto disponibili». Chi vuol farsi avanti, può telefonare allo 045.728.5170: la prossima vacanza terapeutica è in dicembre. Angelo Peretti

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