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Era il 19 febbraio del 1843, quando a Puegnago nasceva Giuseppe Baldo. Genitori era Angelo e Ippolita Casa.

Don Baldo ritorna Beato

Era il 19 febbraio del 1843, quando a Puegnago nasceva Giuseppe Baldo. Genitori era Angelo e Ippolita Casa. Il giorno dopo venne battezzato nella parrocchiale San Michele. Nel dicembre, il 7, del 1858 entra in seminario dopo aver frequentato i primi tre anni delle elementari a Puegnago e la 4° e 5° ed il ginnasio a Salò. Un anno dopo, nel giorno dell’Immacolata, riceve l’abito clericale. Il 15 agosto del 1865 viene consacrato sacerdote nella cattedrale di Verona dal vescovo Luigi di Canossa e, la domenica successiva, celebra a soli 22 anni, la sua Prima messa Solenne nella parrocchiale della sua Puegnago. Questa la cronologia dei primi anni di vita di Giuseppe Baldo che lo ha visto beatificato, e venerabile, nel 1989, dopo 11 anni dall’avvio della Causa per la beatificazione, anticamera alla santificazione dopo 86 anni dalla sua morte avvenuta il 24 ottobre del 1915. Molte le opere che Beato Giuseppe Baldo realizzò nel corso dei suoi 73 anni di vita, 50 dei quali dedicati al suo apostolato. Sicuramente il suo Fiore all’occhiello, è la fondazione, nel 1894, della congregazione delle “Piccole figlie di S. Giuseppe” suore impegnate in asili infantili, scuole elementari e superiori, in missioni in Africa, America Latina, Russia ed i Calabria. Un cammino, il suo,che proseguì, e prosegue tuttora, anche dopo la sua morte, attraverso le sue “Suore” ma anche con i suoi miracoli che lo hanno condotto all’onore degli altari. Nel gennaio del 1987, nel palazzo apostolico della Città del Vaticano, alla presenza di Papa Giovanni Paolo II, venne data lettura del “decreto sulla eroicità delle virtù” del servo di Dio don Giuseppe Baldo. La persona miracolata, che diede avvio al complicatissimo e difficilissimo “processo di beatificazione”, fu Luigi Verzini, un modesto contadino di Ronco all’Adige, il paese in cui don Baldo venne nominato parroco nel novembre del 1877. Verzini, mentre lavorava nel suo podere intento a tendere una rete metallica, si ferì gravemente ad un occhio. L’organo visivo si svuotò completamente del suo contenuto ed il poveretto venne trasportato urgentemente all’ospedale di Borgo Trento di Verona dove i medici, convinti che lo sventurato contadino fosse irrimediabilmente destinato al perdere l’occhio, provvidero ad effettuare una semplice medicazione. Non così rinunciatari i suoi famigliari che prontamente si rivolsero alla memoria del loro vecchio ed amato parroco don Giuseppe. Dalla salute del loro caro dipendevano molte cose far le quali l’avvenire della loro povera famiglia. Una preghiera vera, fatta di fede, che l’indomani quando i medici tolsero le bende riscontarono, increduli, che l’occhio infortunato era tornato perfettamente sano come se nulla fosse accaduto. E per una settimana il popolo puegnaghese, ma non solo, si ritroverà nuovamente attorno alle spoglie del loro Beato concittadino che giungeranno in paese nella serata, ore 18.30, di sbatto 11 per rimanervici fino a domenica prossima 19 agosto. Una settimana di celebrazioni, con la partecipazione dei vescovi di Verona Carraro e Veggio oltre ai vari prelati della vicaria del Garda: Desenzano, Salò e Gavardo. Ogni giornata sarà dedicata d un team specifico come la Giornata della Famiglia (13 agosto), Giornata delle associazioni e dei movimenti (14), Festa della Madonna Assunta ed anniversario della consacrazione (15), Anniversario Prima Messa (16), Giornata degli anziani (17). Per tutto il periodo le spoglie di Beato Baldo rimarranno esposte nella chiesa parrocchiale di San Michele.

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