I tracciati delle nuove rotte in grado di ridurre i rumori causati dagli aeroplani in arrivo e decollo da Montichiari sono stati messi nero su bianco e consegnati ai Comuni del circondario. Elaborate dalla società di gestione del «D’Annunzio», le proposte dovranno ora passare l’esame della Commissione aeroportuale a cui compete l’approvazione. A esprimersi comunque sulla praticabilità dei percorsi saranno Enav (Ente nazionale per l’assistenza al volo) e aviazione militare che hanno competenza sullo scalo bresciano.Tempi quindi non proprio rapidi, ammette l’ingegner Antonio Zerman, direttore infrastrutture dell’aeroporto monteclarense. Un’attesa che i paesi della zona non sembrano intenzionati ad accogliere con rassegnazione a giudicare dal rincaro delle proteste per la rumorosità dei voli postali che dal due aprile, dal lunedì al venerdì, affollano i cieli notturni dello scalo bresciano.Che cosa è possibile fare nel frattempo per limitare i disagi? «I sindaci – risponde Zerman – hanno sostenuto che le procedure non vengono rispettate dagli aerei. E questo è un problema da affrontare. Chiariamo subito che gli aerei possono usare solo le rotte pubblicate sulle carte in vigore, non possono inventarsi qualcosa di nuovo. Il rispetto delle procedure da parte dei vettori potrebbe essere controllato attraverso i tracciati radar che ci dicono che cosa fa l’aereo in volo. Il D’Annunzio tuttavia – continua Zerman – non dispone del radar di avvicinamento, se ne occupa Verona, e quindi nemmeno dei tracciati. Abbiamo chiesto aiuto al radar di Verona, ma per questioni tecniche l’impianto di quell’aeroporto individua l’aereo soltanto quando ha raggiunto una certa altezza, e questo non ci permette di valutare se prima il velivolo ha rispettato le procedure. Ci siamo rivolti alla torre di Orio al Serio ed abbiamo visto che il loro radar potrebbe invece esserci d’aiuto; ora stiamo verificando come procedere. Così avremo la possibilità di contestare agli aerei eventuali difformità rispetto alle procedure corrette e comminare anche delle sanzioni».Esistono delle azioni tattiche, così le definisce Zerman, per cercare di ridurre il livello di rumorosità, come il ricorso a un mix di rotte, sempre ovviamente nell’ambito dei piani esistenti. I postali, ad esempio, dopo il decollo virano a sinistra anziché a destra per evitare il passaggio sopra l’abitato di Castenedolo. Vengono anche invitati i piloti in atterraggio ad evitare procedure rumorose quali, ad esempio, l’utilizzo dei reverse, l’invertitore di marcia che rallenta la corsa dell’aereo producendo però un fortissimo rumore. C’è anche un problema di modelli. Se è vero, ad esempio, che gli Md80 e gli Antonov del servizio postale rispettano gli standard di legge (capitolo 3 Icao, in gergo), ugualmente il rumore prodotto è ben più forte rispetto ad altri aeroplani. Ma proprio per valutare i livelli di rumorosità si attendono i dati dei rilevatori, quattro, dislocati dal «D’Annunzio» intorno allo scalo; altri sensori sono stati piazzati dall’Arpa.LE NUOVE ROTTE. L’argomento verrà affrontato nella prossima riunione della Commissione aeroportuale in programma giovedì 19 aprile (ne esiste una per ogni scalo) presieduta dall’Enac (Ente nazionale dell’aviazione civile) e di cui fanno parte numerosi soggetti, dai Comuni all’Arpa, dal ministero dell’Ambiente all’Enav e all’Aeronautica militare, con queste ultime due a cui spetta definire la «volabilità» delle nuove rotte. Il «D’Annunzio», sottolinea Zerman, per trovare una soluzione ai disagi lamentati dai Comuni ha elaborato un modello matematico che individua rotte alternative in grado di limitare i disagi. Si tratta, semplificando, di corridoi che dopo il decollo verso nord, Castenedolo per capirci, anticipano la virata sia a destra che a sinistra rispetto all’attuale (le due soluzioni sono indicate nei grafici accanto); e altrettanto è previsto nell’altra direzione, verso sud, Carpendolo per intenderci.Il modello matematico ha evidenziato in alcuni casi una riduzione dei decibel. C’è poi la questione degli aerei in atterraggio che sorvolano l’abitato di Carpendolo, a tre chilometri circa dalla pista e quindi con i velivoli in fase di discesa, ad un’altezza che oscilla tra i 350 e i 500 metri circa. Una soluzione rispetto all’attuale rotta è stata individuata, anche se gli esperti nutrono qualche dubbio sulla sua praticabilità, per questioni tecniche e di possibili «interferenze» con Ghedi. Di certo tuttavia, le rotte alternative esistono e la commissione aeroportuale sarà chiamata a deliberarle. Dopodichè – e forse è proprio questo il passaggio che si annuncia lungo – saranno Enav e Aeronautica militare a dare l’ok al varo del nuovo «stradario» del cielo.
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L’aeroporto «D’Annunzio» di Montichiari ha elaborato alcune proposte per limitare i disagi lamentati dai Comuni per i voli postali e merci. Ma i tempi si annunciano lunghi. Il 19 si riunisce la commissione aeroportuale