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Lo scavo della galleria Mori-Torbole, iniziato il 1 marzo 1939, è terminato nel '59.

Fra Mori e Torbole un tunnel di 10 km: inaugurato nel ’59 utilizzato g

Lo scavo della galleria Mori-Torbole, iniziato il 1 marzo 1939, è terminato nel ’59. Progettata per fronteggiare le piene dell’Adige, ha una lunghezza di quasi dieci chilometri (per la precisione 9.873 metri), con un diametro di oltre 5 metri e una pendenza media dell’1%. Venne utilizzata per la prima volta il 17 settembre ’60: nel Garda vennero scaricati 71 milioni e 325 mila metri cubi dal fiume. Seguirono altre dieci aperture: il 2 maggio ’65 (79.270.000 i mc riversati, un record rimasto imbattuto), il 22 luglio ’66 (sei milioni e mezzo), il 7 agosto ’66 (16.695.000 metri cubi), il 4 novembre dello stesso anno (63.777.300), il 13 settembre ’76 (37.260.000), il 17 ottobre ’80 (18.100.000), il 18 luglio ’81 (6.930.000), il 23 maggio ’83 (20.160.000), nel novembre 2000 (con una portata ridotta al minimo, di 100 mc il sec., rispetto ai 500 possibili, per un totale di nemmeno sei milioni di metri cubi) e, l’ultima, un mese fa. Il canale scolmatore rientra tra i manufatti trasferiti dallo Stato alla Provincia di Trento, sulla base del decreto legislativo 463 dell’11 novembre 1999. Per provvedere alla manutenzione è già stato concesso un finanziamento di sette milioni di euro. Il costo complessivo dei lavori di risanamento, che inizieranno nel 2003, ammonta a 45 milioni di euro. In futuro la decisione di aprire e chiudere la saracinesche spetterà al responsabile provinciale di Trento della Protezione Civile, Claudio Bortolotti. Questa estate la Regione Lombardia (rappresentata dall’assessore al territorio e all’urbanistica Alessandro Moneta), il Veneto (Massimo Giorgetti) e il Trentino (Silvano Grisenti, responsabile ai trasporti e alla protezione civile della Provincia autonoma) hanno firmato un protocollo di intesa per regolarne l’uso. La galleria verrà aperta solo quando il livello dell’Adige supererà i 4 metri al ponte di San Lorenzo, a Trento città, i 5,20 metri a Villa Lagarina, i 5,50 metri al Vo’ destro di Avio o i 2,20 metri a Verona, dove l’alveo è molto più largo. Tra i firmatari anche il direttore dell’Agenzia interregionale (Piero Vincenzo Telesca) che, in giugno, aveva sostituito il Magistrato del Po.

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